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A CATANZARO nelle 8 sezioni in cui il Tar ha riscontrato irregolarità si tornerà a votare il 20 e 21 gennaio prossimo. Lo hanno stabilito stamani il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, e il presidente della Corte d’Appello, Gianfranco Migliaccio.

ERANO stati 130 (129) voti a fare la differenza per Catanzaro. Un pugno di preferenze che aveva spostato la bilancia a favore di Sergio Abramo, proclamato sindaco giovedì 10 maggio 2012, a 72 ore dalla chiusura dei seggi, con il 50,22 per cento dei consensi: un soffio appena più in là della soglia che serviva per evitare il ballottaggio. Cosa succederà ora che nelle otto sezioni rimesse in gioco dal Tar tornano in ballo 6.500 (6168) voti potenziali? In teoria tutto potrebbe cambiare. 
Basta infatti considerare che in totale Sergio Abramo arrivò a collezionare 28.803 voti, mentre il suo principale antagonista, il candidato di centrosinistra Salvatore Scalzo, si era fermato a quota 24.336. Se quindi tutti gli aventi diritto partecipassero alle nuove elezioni indette nei seggi in cui sono state riscontrate irregolarità, il candidato uscito sconfitto a maggio potrebbe addirittura affermarsi al primo turno. I numeri ci sarebbero anche tenendo in considerazione il dato sull’affluenza: il 6 e 7 maggio si era attestata al 75% e se venisse confermata, i voti a disposizione diventerebbero poco meno di cinquemila. 
LA MAPPA DELLE SEZIONI – Le sezioni nelle quali il voto è stato annullato sono la 3 (allocata nella scuola materna di via Janò), la 4 (nella scuola elementare di via Benedetto Croce), la 18 (scuola elementare di via Regina Madre), la 24 (scuopla elementare via Bambinello Gesù), la 28 (allocata nell’ospedale Pugliese), la 37 (nella scuola elementare Aldisio), la 60 (scuola elementare via Molise) e la 85 (scuola di via Caprera in località Porto). In quest’ultima, le operazioni di voto non erano mai state completate, a causa delle contestazioni. Fatta eccezione per il seggio 37, dove Scalzo aveva ottenuto 230 voti contro i 221 del suo avversario, tutti gli altri avevano visto l’affermazione di Abramo: dilagante nella sezione 3 (415 a 171), consistente nella 4 (372 a 258) e nella 60 (329 a 215), più risicato altrove. Era finita 362 a 322 nella 18; 327 a 288 nella 24; 37 a 22 nella sezione ospedaliera. Agli altri antagonisti – Giuseppe Celi, Elio Mauro, Antonio Carpino – erano andate le briciole. Ma ora tutto torna in gioco.

Intanto il prefetto Silvana Riccio è stato nominato commissario del Comune, dopo la decisione di annullare la proclamazione degli eletti nella tornata elettorale della scorsa primavera, in attesa della ripetizione del voto. Fino a pochi giorni fa è stata direttore generale del Comune di Napoli. Il decreto di nomina del commissario è stato firmato dal prefetto di Catanzaro Antonio Reppucci. Il prefetto Riccio arriva dall’esperienza di Napoli, dove è stata rimossa dal ruolo di city manager dal sindaco De Magistris, ex pm proprio nel capoluogo calabrese, infuriato per la bocciatura del suo progetto di assumere 320 maestre per far partire il tempo pieno nelle scuole. Un provvedimento che avrebbe fatto sforare il patto di stabilità all’amministrazione comunale partenopea.

Napoletana, 56 anni Silvana Riccio ed è stata prefetto a Rieti e Piacenza. È stata anche direttore dell’Ufficio dell’ Alto Commissario per il contrasto della corruzione e delle alte forme di illecito nella Pubblica Amministrazione. Prima della nomina a prefetto è stata vice-prefetto vicario e capo di Gabinetto della Prefettura di Roma. 

Ora, per il prefetto, inizia una nuova esperienza: lunedì sarà a Catanzaro. E inizierà la corsa verso un voto che si preannuncia sul filo di ogni singola scheda.

I NUMERI CHE TORNANO IN GIOCO – Erano stati 129 voti a fare la differenza per Catanzaro. Un pugno di preferenze che aveva spostato la bilancia a favore di Sergio Abramo, proclamato sindaco giovedì 10 maggio 2012, a 72 ore dalla chiusura dei seggi, con il 50,22 per cento dei consensi: un soffio appena più in là della soglia che serviva per evitare il ballottaggio. Cosa succederà ora che nelle otto sezioni rimesse in gioco dal Tar tornano in ballo 6.168 voti potenziali? In teoria tutto potrebbe cambiare. Basta infatti considerare che in totale Sergio Abramo arrivò a collezionare 28.803 voti, mentre il suo principale antagonista, il candidato di centrosinistra Salvatore Scalzo, si era fermato a quota 24.336. Se quindi tutti gli aventi diritto partecipassero alle nuove elezioni indette nei seggi in cui sono state riscontrate irregolarità, il candidato uscito sconfitto a maggio potrebbe addirittura affermarsi al primo turno. I numeri ci sarebbero anche tenendo in considerazione il dato sull’affluenza: il 6 e 7 maggio si era attestata al 75% e se venisse confermata, i voti a disposizione diventerebbero poco meno di cinquemila. 
LA MAPPA DELLE SEZIONI – Le sezioni nelle quali il voto è stato annullato sono la 3 (allocata nella scuola materna di via Janò), la 4 (nella scuola elementare di via Benedetto Croce), la 18 (scuola elementare di via Regina Madre), la 24 (scuopla elementare via Bambinello Gesù), la 28 (allocata nell’ospedale Pugliese), la 37 (nella scuola elementare Aldisio), la 60 (scuola elementare via Molise) e la 85 (scuola di via Caprera in località Porto). In quest’ultima, le operazioni di voto non erano mai state completate, a causa delle contestazioni. Fatta eccezione per il seggio 37, dove Scalzo aveva ottenuto 230 voti contro i 221 del suo avversario, tutti gli altri avevano visto l’affermazione di Abramo: dilagante nella sezione 3 (415 a 171), consistente nella 4 (372 a 258) e nella 60 (329 a 215), più risicato altrove. Era finita 362 a 322 nella 18; 327 a 288 nella 24; 37 a 22 nella sezione ospedaliera. Agli altri antagonisti – Giuseppe Celi, Elio Mauro, Antonio Carpino – erano andate le briciole. Ma ora tutto torna in gioco.

NOMINATO IL COMMISSARIO – 

Il Tar, nella sua sentenza, ha disposto anche che gli atti vengano ora inviati alla Procura della Repubblica, che ha già in corso un’inchiesta sulle elezioni amministrative di Catanzaro. E il Comune è stato anche condannato al pagamento delle spese per un ammontare di 14 mila euro.

(Aggiornato il 23 novembre 2012)

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