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di VINCENZO RACO
MONASTERACE –  E’ dissesto per il comune di Monasterace che dopo ventuno anni torna a rivivere l’incubo di una nuova gestione in mano al commissario liquidatore.  La Corte dei Conti con la missiva dello scorso 11 febbraio ha chiuso la porta ad una possibilità di un nuovo piano di riequilibrio pluriennale sottolineando a chiare lettere che il termine dei sessanta giorni disponibile per fare un piano di riequilibrio pluriennale era tassativo. Il supremo ente di controllo di bilanci nella sua relazione ha sottolineato le varie criticità di un ente che di fatto è al collasso. 
Il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta spiega che il dissesto è stato voluto dal gruppo di maggioranza. «Quella attuale non è una situazione da considerarsi inaspettata siamo stati, in maniera compatta noi della maggioranza a chiedere il dissesto e abbiamo informato di ciò Prefettura e Viminale. La strada del dissesto è quella più responsabile pur consci della difficoltà di operare in questa situazione». 
Il sindaco sottolinea che aveva intenzione di dichiarare dissesto dal 2006: «Mi era stato consigliato di dichiarare dissesto già nel 2006 visto la difficile situazione delle casse comunali dovute a pendenze antiche, si è andato avanti lo stesso per sette anni, ma adesso è arrivata il momento di prendere questa soluzione». Il consigliere comunale con delega al bilancio Teodoro Bucchino sottolinea che «la missiva della Corte dei Conti non ha detto nulla di nuovo, io stesso nel primo consiglio comunale dell’anno avevo sottolineato la criticità della situazione finanziaria dell’ente comunale e dopo la relazione effettuata dall’area finanziaria che aveva di fatto certificato l’impossibilità di approvare il piano di riequilibrio avevo rimarcato come il dissesto fosse dietro l’angolo». 
Per il consigliere e leader del circolo Pd monasteracese si è messo il punto su una fase delicata che durava da decenni: «Il primo dissesto finanziario è stato chiuso male e di fatto il comune di Monasterace è da venti anni che è in una situazione di dissesto prolungato adesso si è messo un punto ad una situazione insostenibile. Dall’1 gennaio 2013 per il comune comincia comunque una nuova vita». Giuseppe Gervasi, consigliere di minoranza e capogruppo di “Cambiamo il domani”, chiede risposte immediate. 
«La situazione è grave, ila missiva della Corte dei Conti è molto dura ma fotografa appieno la verità delle cose – ha sottolineato – La misura del dissesto non ci sorprende in quanto sapevano che una volta ritirata, da parte della maggioranza la delibera consiliare di approvazione del piano di riequilibrio pluriennale, questa era l’unica strada percorribile». Gervasi chiede alla maggioranza di adoperarsi nel migliore dei modi per porre rimedio ad una situazione deficitaria. «Mi preoccupa questo immobilismo – ha detto – la maggioranza dovrà immediatamente  adoperarsi per porre rimedio ad una situazione ampiamente deficitaria». Il consigliere di minoranza capogruppo di “Ritorno al futuro” Cesare Deleo spiega: «Noi della minoranza non abbiamo potuto visionare  il piano di riequilibrio previsto perché si è deciso di annullarlo  nel peggiore dei modi facendo scadere il tempo utile a disposizione per poi cercare di porvi rimedio con una atto deliberativo di revoca manifestamente nullo, come io ebbi modo di sottolineare in consiglio comunale». Ma sulla gestione dei sette anni di amministrazione Lanzetta si concentrano gli attacchi di Deleo: «Per ben sette anni l’amministrazione Lanzetta ha approvato tutti i i bilanci di previsione  e consuntivi trasmettendo alla Corte dei Conti le tabelle dei parametri in cui non era sottolineato che il comune fosse strutturalmente deficitario. Quindi o l’amministrazione Lanzetta ha fatto precipitare il comune nel dissesto in poco tempo, o se è vero che come dice il primo cittadino la situazione finanziaria  era deficitaria già dal 2006, ne consegue che dal 2006 al 2012 sono stati prodotti bilanci falsi».

MONASTERACE –  E’ dissesto per il comune di Monasterace che dopo 21 anni torna a vivere l’incubo di una nuova gestione in mano al commissario liquidatore. La Corte dei Conti con la missiva dello scorso 11 febbraio ha chiuso la porta ad una possibilità di un nuovo piano di riequilibrio pluriennale sottolineando a chiare lettere che il termine dei sessanta giorni disponibile per fare un piano era tassativo. Il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta spiega che il dissesto è stato voluto dal gruppo di maggioranza. «Quella attuale non è una situazione da considerarsi inaspettata siamo stati, in maniera compatta noi della maggioranza a chiedere il dissesto e abbiamo informato di ciò Prefettura e Viminale. La strada del dissesto è quella più responsabile pur consci della difficoltà di operare in questa situazione». Il sindaco sottolinea che aveva intenzione di dichiarare dissesto dal 2006: «Mi era stato consigliato di dichiarare dissesto già nel 2006 visto la difficile situazione delle casse comunali dovute a pendenze antiche, si è andato avanti lo stesso per sette anni, ma adesso è arrivata il momento di prendere questa soluzione». Il consigliere comunale con delega al bilancio Teodoro Bucchino sottolinea che «la missiva della Corte dei Conti non ha detto nulla di nuovo, io stesso nel primo consiglio comunale dell’anno avevo sottolineato la criticità della situazione finanziaria dell’ente comunale e dopo la relazione effettuata dall’area finanziaria che aveva di fatto certificato l’impossibilità di approvare il piano di riequilibrio avevo rimarcato come il dissesto fosse dietro l’angolo». Per il consigliere e leader del circolo Pd monasteracese si è messo il punto su una fase delicata che durava da decenni: «Il primo dissesto finanziario è stato chiuso male e di fatto il comune di Monasterace è da venti anni che è in una situazione di dissesto prolungato adesso si è messo un punto ad una situazione insostenibile. Dall’1 gennaio 2013 per il comune comincia comunque una nuova vita». Giuseppe Gervasi, consigliere di minoranza e capogruppo di “Cambiamo il domani”, chiede risposte immediate e alla maggioranza di adoperarsi nel migliore dei modi per porre rimedio ad una situazione deficitaria. Il consigliere di minoranza capogruppo di “Ritorno al futuro” Cesare Deleo spiega: «Noi della minoranza non abbiamo potuto visionare il piano di riequilibrio previsto perché si è deciso di annullarlo nel peggiore dei modi facendo scadere il tempo utile a disposizione per poi cercare di porvi rimedio con una atto deliberativo di revoca manifestamente nullo, come io ebbi modo di sottolineare in consiglio comunale». 

SULL’EDIZIONE CARTACEA IL SERVIZIO COMPLETO A FIRMA DI VINCENZO RACO

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