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Alfredo Antoniozzi

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«Sarebbe bello se il 25 aprile prossimo insieme alla condivisione dei valori repubblicani e democratici ponessimo la questione di un ammodernamento della nazione che, a mio avviso, interessa concretamente i nostri connazionali».

L’auspicio è di Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che, mentre si avvicina l’anniversario della Festa della Liberazione, interviene nel dibattito sulla necessità di riformare le istituzioni. Un argomento che si ripete di legislatura in legislatura praticamente dalla fine della Prima Repubblica, senza che si sia mai giunti a un nulla di fatto, se si eccettuano i due interventi per il regionalismo. Sia la riforma del centrodestra che quella voluta da Renzi, infatti, sono state bocciate dai referendum.

«Non possiamo vivere legati a fantasmi del passato ma dobbiamo lanciare un patto con le forze responsabili per realizzare insieme la Terza Repubblica. La Riforma costituzionale deve partire dall’elezione diretta del Presidente della Repubblica con un giusto sistema di contrappesi. Siamo una democrazia matura, che elegge direttamente tutti i propri rappresentanti tranne quello più importante». Eh già, oltre a deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri di vari livelli, vengono eletti direttamente sindaci e presidenti di province e regioni, mentre il Capo dello Stato viene scelto dal Parlamento in seduta comune (integrato da rappresentati delle regioni).

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