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Una recente seduta del Consiglio

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Con la surroga dei consiglieri regionali eletti in Parlamento è partito in Consiglio regionale della Calabria un vero e proprio valzer di poltrone

PER due capigruppo che lasciano Palazzo Campanella (per la Camera), ci sono almeno quattro poltrone che cambiano in Consiglio regionale. Un ‘piccolo’ effetto domino, innescato da una circostanza: a sostituire Arruzzolo e Loizzo – capigruppo di Forza Italia e Lega – sono due presidenti di commissione.

Un dato certo per il Carroccio: il gruppo consiliare ha sfiduciato Simona Loizzo a fine anno, pochi giorni prima delle sue dimissioni da Palazzo Campanella e la ha sostituita con Giuseppe Gelardi, presidente della commissione anti ‘ndrangheta della Regione. Per Forza Italia, per ora, è una previsione (pur molto accreditata): in predicato di sostituire Giovanni Arruzzolo è Michele Comito, finora presidente della commissione Sanità (si è dimesso giovedì dall’incarico).

A questa circostanza – due presidenti di commissione che sostituiscono due capigruppo – si somma una prassi in voga a Palazzo: quella di evitare il cumulo di incarichi, così da distribuire i ruoli tra più componenti della maggioranza consiliare. Ruoli che, al prestigio politico, sommano anche la possibilità di dotarsi di una struttura speciale, formata da quattro consulenti anziché due. Si tratta, ad esempio, delle cariche di capogruppo, presidente di commissione, segretario-questore.

IL VALZER DELLE POLTRONE IN SENO AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA

Ora, nella Lega l’avvicendamento sembra abbastanza semplice. I consiglieri eletti nel gruppo sono quattro e hanno tutti un incarico. Filippo Mancuso è presidente del Consiglio, Pietro Raso guida la quarta commissione, Giuseppe Gelardi presiede quella anti ndrangheta. Simona Loizzo, fino a poco tempo fa consigliera, era capogruppo. Sembra naturale prevedere che, con l’elezione a capogruppo di Gelardi, la presidenza della sua commissione passerà al consigliere in pectore Pietro Molinaro, che subentrerà in Consiglio al posto di Loizzo nei prossimi giorni.

In Forza Italia la situazione è più articolata. I consiglieri sono sei (al netto del presidente Occhiuto e dell’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo). Giovanni Arruzzolo è, anzi era, capogruppo. A tre era andata una presidenza: Michele Comito (Sanità), Katya Gentile (Agricoltura e foreste), Giuseppe Mattiani (Riforme).

Il primo valzer nel gruppo è scattato per la sostituzione del capogruppo. Ruolo a cui avrebbe potuto ambire Mattiani, visto che l’asse Comito-Mangialavori – è il ragionamento che fanno alcuni – era già stato rappresentato in Giunta dall’assessore Varì, mentre l’area Arruzzolo-Cannizzaro è espressa dalla vicepresidente Princi.

COMITO VERSO IL RUOLO DI CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA

Tuttavia pare che l’accordo ormai sia stato raggiunto e il segnale è rappresentato dalle dimissioni di Comito dal ruolo di presidente e componente della commissione Sanità. È qui che ora si innesca il secondo turn over, con due consiglieri che potrebbero ambire al ruolo.

Una è Pasqualina Straface: segretaria di due commissioni, nel primo riparto delle postazioni non ha avuto una presidenza e nelle ultime settimane, in Consiglio regionale, è stata volto e voce delle più recenti proposte di legge in campo sanitario.

Ma all’incarico potrebbe puntare anche il futuro consigliere Domenico Giannetta, che subentrerà presto ad Arruzzolo in aula. Giannetta è stato già consigliere regionale, con una brevissima permanenza anche alla Camera, quando subentrò a Jole Santelli ma preferì optare per il Consiglio regionale. È medico e potrebbe far pesare nel partito le quasi 10mila preferenze ottenute nella circoscrizione di Reggio (Straface ne prese 6.600 nella circoscrizione nord). Appena il gruppo indicherà chi tra i consiglieri azzurri subentrerà a Comito in commissione Sanità, come componente, sarà facile dedurre chi gli succederà alla guida dell’organo consiliare.

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