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Il presidente Roberto Occhiuto la scorsa estate durante i controlli lungo le coste calabresi

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Prosegue l’operazione “tolleranza zero” in vista della riunione della Regione con i sindaci sul nodo cruciale del mare pulito e della depurazione

NELLA to do list della prossima settimana del presidente Occhiuto, il tema depurazione mantiene l’apice dell’elenco. Martedì il governatore incontrerà i sindaci calabresi – una parte di loro – alle prese con problemi tecnici sui depuratori e le pompe di sollevamento. La stagione estiva (almeno quella astronomica, sul meteo è ancora presto per pronunciarsi) è alle porte ormai e si avvicina l’annuale banco di prova per ‘l’operazione mare pulito’.

Ai sindaci convocati – ha raccontato Occhiuto ai suoi follower su Instagram – sarà fornito «un elenco delle attività da mettere in campo», corredato dall’indicazione delle risorse disponibili.

Su un altro fronte proseguirà invece la lotta agli smaltimenti illegali. «In questa regione abbiamo tante vasche settiche, pozzi neri, per case o imprese non collettate alla rete fognaria. Quello che abbiamo scoperto è che molti ‘bucano’ le vasche (per svuotarle, ndr) , il contenuto finisce così nelle falde e da lì prima o poi arriva a mare. Quando piove, aspirano il materiale e lo buttano nei tombini. Così non può continuare» taglia corto il presidente, alle prese con la sua operazione ‘tolleranza zero’ nei confronti degli autospurgo.

MARE PULITO E DEPURAZIONE, I PROBLEMI DEI MANCATI ALLACCI ALLA RETE FOGNARIA

In Calabria si stima un 30 per cento circa di insediamenti (tra case e attività produttive) non collettati alla rete fognaria e che quindi scaricano usando fosse biologiche, pozzetti, fosse Imhoff, destinati poi a essere periodicamente ripuliti dagli autospurgo. Gli interventi di pulizia, però, compreso il corretto conferimento dei liquami in centri autorizzati per lo smaltimento dei reflui, vanno registrati. E in Calabria – lo ha verificato la Cittadella nelle scorse settimane – il numero di smaltimenti autorizzati risulta basso, troppo basso.
Da qui l’idea, annunciata da Occhiuto già durante la campagna elettorale, di dotare gli autospurgo di Gps, per verificarne i tracciati.

Un’idea che si è concretizzata qualche tempo fa con il via libera a un emendamento al decreto Pnrr, presentato dai parlamentari forzisti Silvestro, Damiani, Lotito, Paroli e “ispirato” dal governatore. L’emendamento prevede, per un periodo di dodici mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, la possibilità per le Regioni «di avviare programmi sperimentali di controllo e tracciamento dei veicoli adibiti al trasporto specifico spurgo pozzi neri e pozzetti stradali, anche attraverso l’utilizzo di tecnologia Gps» al fine di prevenire condotte illecite nello smaltimento dei fanghi sul territorio.

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