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Le auto parcheggiate all'aeroporto e mai utilizzate

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Uno spreco da 520mila euro. Un progetto di mobilità finanziato e mai andato in porto

 

REGGIO CALABRIA – Chi volesse vedere il volto degli sprechi delle istituzioni, purtroppo si sa, in Calabria, non deve andare molto lontano. Stavolta però è uno dei biglietti da visita della città dello Stretto e ti viene presentato appena arrivi in città, sbarcando dall’aeroporto “Tito Minniti”. Davanti al parcheggio a pagamento dello scalo ve ne è un altro più piccolo, con una flottiglia di auto tutte uguali, tutte Renault Clio, tutte grigie metallizzate, tutte con le fiancate sponsorizzate dalla Provincia di Reggio Calabria, tutte senza targa. Nuove nuove, lucenti ma mai usate e forse già da rottamare dopo un anno di abbandono e di inutilizzo, lasciate a motori spenti a deteriorarsi sotto il sole e le intemperie.

520 mila euro il valore complessivo dell’Operazione di mobilità sostenibile “C’entro” colta dalla Provincia di Reggio Calabria (ente appaltante si fa per dire) attraverso i Pisl paradossalmente e beffardamente chiamati “Meglio Muoversi”. Un servizio di Car sharing & car pooling, come pretenziosamente veniva chiamato l’intervento di mobilità sostenibile da attivare mediante l’utilizzo dell’autovettura da noleggiare senza conducente, attivato e presentato alla stampa, ai media e pubblicizzato, in pompa magna, fin dallo scorso dicembre.

Ma cosa prevedeva nei termini questo innovativo intervento di mobilità sostenibile, finalizzato a realizzare un servizio di spostamento innovativo di persone anche con l’utilizzo di autovetture ad alimentazione elettrica per il contesto provinciale reggino e regionale? La Provincia avrebbe messo a disposizione 20 auto, di cui 3 elettriche. La tariffazione sarebbe stata in funzione del tempo di noleggio (minimo 30 minuti) e dei chilometri percorsi, senza costi aggiuntivi a carico dell’utente, quali il carburante o l’energia elettrica per l’alimentazione delle auto. Al momento della prenotazione l’utente avrebbe dovuto indicare l’area di ritiro e l’area di consegna, mentre per l’alimentazione delle auto elettriche si sarebbero dovute installate 3 colonnine di ricarica al porto, all’aeroporto e al Cedir.

Nulla di tutto questo. I soldi per il parco auto sono stati subito spesi, le vetture acquistate e lasciate allo smog ed alle polveri dello scalo senza neppure ottenere il passaggio banale ma basilare dell’immatricolazione. Insomma un servizio mai partito ed esistente solo sulla carta ed utile per le conferenze stampa promosse dall’ente guidato da Giuseppe Raffa. Uno dei tanti servizi collaterali che avrebbero dovuto far ripartire di slancio le attività dello scalo aeroportuale gestito da Sogas, recentemente dichiarata fallita dalla Procura di Reggio Calabria sotto una montagna di debiti. Sbagli su sbagli e sprechi su sprechi nonostante i milioni spesi in questi anni soprattutto dal socio di maggioranza di Sogas, la Provincia di Reggio Calabria. Abbagli manageriali e sprechi di risorse pubbliche che in queste ore stanno facendo imbestialire i dipendenti di Sogas, ad un pelo dal licenziamento.

 

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