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REGGIO CALABRIA – È morto, prima di Natale, il collaboratore di giustizia Giovanbattista Fracapane. La notizia – data con il «condizionale» dal massmediologo Klaus Davi – è stata confermata all’ANSA.

Il decesso, secondo quanto si è appreso, è avvenuto il 16 dicembre scorso per cause naturali nella località protetta in cui l’uomo viveva. Non sono state avviate indagini.

Fracapane era un sicario della cosca Tegano di Reggio Calabria ed è stato un protagonista della seconda guerra di mafia che ha insanguinato la città dal 1985 al 1991 con centinaia di morti. Responsabile di molti omicidi consumati in quel periodo, l’ex killer del quartiere Archi è stato anche latitante prima di essere arrestato.

Nel 2004 ha iniziato a collaborare con la giustizia. Ai pm ha raccontato alcuni retroscena dello scontro tra i De Stefano-Tegano e la cosca Condello facendo luce su molti omicidi consumati negli anni ottanta e novanta. Ma ha parlato anche delle simpatie politiche della ‘ndrangheta.

Recentemente, infine, ha reso dichiarazioni per fare luce sull’omicidio di Giuseppe Cartisano, un cold case del 1988 per il quale è stato condannato a 30 anni Vincenzino Zappia, il braccio destro del boss Giuseppe De Stefano.

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