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Aldo Alessio

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GIOIA TAURO – Il sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio, è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’operazione del 2020, denominata: “Furbetti del cartellino”, in cui furono coinvolti vigili urbani e dipendenti comunali accusati di assenteismo e peculato d’uso.

A riguardo, il numero uno di Palazzo Sant’Ippolito, dichiara di prendere atto che il Gup del Tribunale di Palmi all’udienza dello scorso primo giugno ha deciso il suo rinvio a giudizio in ordine al presunto reato di peculato d’uso.

«Come ho già avuto modo di render noto – asserisce il sindaco Alessio – sono accusato di avere utilizzato l’autoveicolo dei Vigili Urbani per essere accompagnato da casa al Comune e viceversa, successivamente alle mie dimissioni dall’ospedale di Reggio Calabria a seguito di un infarto cardiaco».

«Ritengo l’accusa – scandisce l’amministratore del centro portuale – che ciò non fosse consentito da un regolamento comunale. Continuo a pensare che ciò sia frutto di una cattiva interpretazione di un regolamento peraltro non applicabile. Difenderò le mie ragioni davanti al Tribunale».

Va ricordato che la vicenda di Alessio era stata oggetto di una seduta del Consiglio comunale durante la quale vi era stata la dura reazione da parte della minoranza, in particolare, dell’ex consigliere di opposizione Lino Cangemi, il quale aveva accusato la maggioranza per la mancata costituzione di parte civile nello stesso processo.

Come allora, ancora oggi, il sindaco Alessio, il quale ha presenziato alla pima udienza del sei ottobre, rinviata a giugno, ripone fiducia nella decisione dei giudici, confortato dalla consapevolezza «di non avere mai violato la legge e di non aver utilizzato la mia carica e la mia funzione a fini personali».

Anche la maggioranza fa quadrato con Alessio, ribadendo le motivazioni dell’operazione “Furbetti del cartellino” per la quale il sindaco risulta iscritto al registro, puntualizzando alcune cose «sulla statura politica ed umana che contraddistingue lo stesso sindaco, la sua azione amministrativa e l’impegno che egli profonde nel condurre la città di Goia Tauro».

«La specchiata azione amministrativa di questa giunta e di questo consiglio comunale – sottolinea ancora una volta il vice sindaco Carmen Moliterno – discendono da una guida ancor più limpida e corretta, dunque non può essere un semplice accadimento, sebbene nel più ampio perimetro di legalità, ad inficiare un’azione che nasce dalla volontà di far crescere il territorio e di far sviluppare la nostra comunità».

E conclude: «Chiunque conosca anche in modo superficiale il nostro sindaco sa bene quanto egli sia aderente ai principi della legalità, è noto a tutti quanto egli si sia esposto in passato per ripristinare la legalità nel territorio e quanto sia stato alto il prezzo che ha dovuto pagare per portare avanti questi principi».

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