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Il carcere di Vibo Valentia

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Carcere e infermieri, sicurezza a rischio dal Nursing Up solidarietà al collega aggredito a Vibo da un detenuto: «Intervenga il questore»

VIBO VALENTIA – Piena solidarietà al collega aggredito fisicamente da un detenuto nella casa circondariale e richiesta di maggiori garanzie per gli operatori. E anche l’invito al commissario dell’Asp ad intervenire per risolvere alcune criticità che riguardano il comparto. Questi i motivi alla base dell’intervento di Giuseppe Gliozzi, segretario provinciale del Nursing Up, il sindacato che nell’azienda vanta il maggior numero di iscritti.

«Prima delle rivendicazioni – tiene a precisare – voglio esprimere, a nome degli iscritti del Nursing Up e di tutti gli infermieri vibonesi, piena solidarietà al collega che l’altro ieri, all’interno del nuovo complesso penitenziario, è stato aggredito fisicamente da un detenuto al quale stava somministrando la terapia. Solo la pronta reazione di alcuni agenti di custodia e di altri detenuti, intervenuti a difenderlo, ha evitato guai peggiori». Condannando duramente l’accaduto, Gliozzi ricorda che «simili episodi si ripetono con preoccupante frequenza. Negli ultimi due anni se ne sono registrati quattro o cinque, qualche volta anche con ferite lacero-contuse, dunque il problema non va assolutamente sottovalutato».

CARCERE E INFERMIERI A VIBO, SOLIDARIETÀ ALLA VITTIMA DI AGGRESSIONE

Convinta solidarietà, dunque, al collega ma anche l’appello al questore Tatarelli ad assumere «ogni iniziativa utile per rafforzare la sorveglianza al fine di garantire dentro il carcere la massima sicurezza agli infermieri e a tutti gli altri operatori». Ciò detto, il Nursing Up, rivolgendosi al commissario straordinario Battistini, si sofferma su alcune questioni irrisolte che suscitano malcontento tra gli infermieri. «Innanzi tutto – ammette – dobbiamo riconoscere che negli ultimi tempi abbiamo avuto un’interlocuzione positiva con la precedente dirigenza aziendale. Abbiamo raggiunto vari risultati grazie alla compattezza sindacale e alla disponibilità dell’azienda a dare risposte ai problemi di volta in volta sul tavolo. Ciò nonostante, alcune criticità permangono».

Quali? Presto detto: innanzi tutto la mancata liquidazione delle indennità per alcuni lavori straordinari, per le quali si registra un ritardo di quasi due anni: «E’ una cosa inaccettabile per un’azienda seria». Gliozzi cita in particolare il caso di Serra S. Bruno, col mancato pagamento delle spettanze agli infermieri che hanno prestato assistenza domiciliare su quel territorio, un lavoro aggiuntivo a quello normale. «Su questo argomento non abbiamo ottenuto risultati dalla precedente amministrazione, tanto che i nostri iscritti hanno dovuto rivolgersi ad un legale per cercare di ottenere quanto loro spettante. Chiediamo pertanto al commissario Battistini, che su questo problema non ha responsabilità in quanto arrivato da poco, di intervenire a dare sollecitamente ai lavoratori le risposte cui essi hanno diritto».

NOTA DOLONTE LA GESTIONE DEGLI SPOSTAMENTI DEL PERSONALE NEI SERVIZI DELL’OSPEDALE

Un’altra nota dolente, per il Nursing Up, riguarda la gestione del personale, più precisamente gli spostamenti dei dipendenti all’interno dei vari servizi dell’ospedale: «Come sindacato non ne veniamo informati, nonostante ciò sia espressamente sancito dalle norme vigenti. L’azienda, insomma, prima di spostare un dipendente è obbligata a darcene preventiva comunicazione ma non lo fa, venendo meno ad un obbligo di legge. Le dirò di più: addirittura, in qualche determina tra le varie premesse si legge anche: “informati i sindacati”. E’ falso, noi non ne sappiamo nulla. Al commissario Battistini chiediamo pertanto una gestione del personale rispettosa delle leggi in materia». Difficile pensare che Battistini, di professione generale dell’Arma dei carabinieri, autorizzi l’inosservanza di una norma di legge. Molto più probabilmente non è al corrente di questo specifico problema. Ora però, sembra dire il Nursing Up, lo sa e dunque deve intervenire. 

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