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Cristian Vardaro, presidente cooperativa Atena Servizi

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MILETO (VIBO VALENTIA) – Nello scorso mese di giugno il Consiglio di Stato ha pronunciato sentenza definitiva di rigetto dell’appello proposto dal Ministero dell’Interno contro la sentenza del Tar Calabria con la quale si era annullata, in quanto illegittima, l’informazione antimafia interdittiva riguardante la cooperativa Atena Servizi emessa dalla Prefettura di Vibo Valentia il 2 ottobre 2018.

Finisce così un lungo percorso che nell’immediato aveva portato la cooperativa di servizi con sede a Mileto a perdere progressivamente tutti i contratti con gli enti pubblici a causa di un provvedimenti adottato dalla prefettura di Vibo Valentia che oggi si riconosce definitivamente come illegittimo.

LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

«Il Consiglio di Stato ha pienamente accolto i motivi di difesa – si legge in una nota diffusa dalla stessa Atena Servizi – proposti attraverso il difensore Avv. Domenico Sorace del Foro di Vibo Valentia, ritenendo che, “in definitiva, l’atto di appello, pur a fronte di rilievi specifici che hanno indotto il primo giudice a disarticolare in modo analitico la trama dei riferimenti operati dalla Prefettura, si trincera dietro formule enunciative di principi generali-scarsamente ancorati alla specificità del caso concreto”».

Inoltre, «a proposito della procedura di amministrazione giudiziale a suo tempo accordata ad Atena Servizi, l’Organo supremo di giustizia amministrativa ha avuto modo di osservare che, “sebbene si tratti di dato sopravvenuto privo di dirette ed immediate implicazioni nel giudizio di legittimità della pregressa informativa, esso pare indirettamente dequotare la rilevanza dei rapporti in quel contesto valorizzati, in quanto riconosciuti, a distanza di pochi anni, del tutto privi di un potenziale pregiudicante e di qualunque riverbero di attualità”».

ATENA SERVIZI E INFORMATIVA ANTIMAFIA ILLEGITTIMA: «RAPPORTI CON NESSUNA VALENZA INDIZIARIA»

Peraltro, proprio con riferimento a questi rapporti personali, il Consiglio di Stato ha altresì osservato che «sono stati ridimensionati dal giudice di primo grado». Una decisione che si basa su «una segnalata assenza di elementi di riscontro e supporto in grado di conferire loro la necessaria consistenza di dato sintomatico di apprezzabile valenza indiziaria”».

Una tesi confermata «anche dall’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Catanzaro che, nell’arco dei 24 mesi del suo mandato “conduce a far emergere, per un primo profilo, la correttezza della gestione dell’impresa, sia sul piano amministravo che sul piano economico finanziario, e, per altro profilo, la carenza di elementi e circostanze fattuali indicativi di un eventuale pericolo di tentativi di infiltrazione mafiosa nell’impresa al fine di condizionare la compagine societaria, l’amministrazione o la gestione verso interessi estranei all’impresa e propri di sodalizi o soggetti appartenenti o indiziati di reati in materia di criminalità organizzata”».

ATENA SERVIZI, ILLEGITTIMA L’INFORMATIVA ANTIMAFIA, LA SODDISFAZIONE DI VARDARO

Il presidente della Cooperativa, Cristian Vardaro, ha espresso in merito grande soddisfazione. Per Vardaro «finalmente la verità è definitivamente prevalsa su tutto, anche se si sono dovuti attendere quasi 4 anni, subendo, oltre ai danni economici, anche ripercussioni negative sull’immagine e sulla reputazione dell’organo gestionale della cooperativa e dei suoi singoli componenti».

Vardaro ha ribadito fiducia precisando altresi di aver «sempre confidato nel tempo e nella giustizia, che si sono sempre dimostrati alleati di chi agisce nella legalità. Intendo ringraziare l’Avv. Domenico Sorace perché con determinazione e alta professionalità ha sposato la nostra causa, credendo fin dall’inizio nella correttezza e trasparenza delle attività intraprese dal sodalizio»

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