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VIBO VALENTIA – I sultani dell’Oman chiedono un risarcimento da un milione di euro ai clan vibonesei, nello specifico agli imputati di “Rinascita 3 – Assocompari”. Questa la novità emersa nel corso dell’ultima udienza preliminare che ha sancito l’accesso al rito abbreviato per quattro persone: Giovanni Barone, Saverio Boragina e Basilio Caparrotta (classe 61) per i quali vi era stato un problema di notifica alla precedente udienza preliminare. Ammessa al rito alternativo condizionato anche Erika Ventrici.

Le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, truffa internazionale aggravata, ricettazione e reati in materia di navigazione. Già in abbreviato Vincenzo Barba, 72 anni, di Filogaso; Giuseppina De Luca, 55 anni, di Vibo Valentia; Giuseppe Fortuna, 46 anni, di Filogaso, e Giuseppe Fortuna, 60 anni, detto Pino, di Vibo Valentia. Nello specifico Giovanni Barone sarà processato anche per la truffa internazionale della quale viene ritenuto dalla Dda di Catanzaro – che ha coordinato le indagini – mente ed esecutore a vantaggio delle cosche del Vibonese (tra cui quella dei Bonavota Sant’Onofrio) in danno dei Sultani dell’Oman costituitisi parti civili in aula con l’avvocato Massimiliano De Benetti, del Foro di Padova con studio a Roma, difensore anche del Comune di Pizzo nello stesso procedimento penale.

Per il legale si è trattato di “un colpo di scena che ha salvato il processo dalla certa improcedibilità alla luce della recente Riforma Cartabia”, scongiurata grazie al deposito “in tempi record, lo scorso dicembre, della querela per conto dei Sultani con la costituzione di parte civile”. I sultani dell’Oman hanno subito chiesto il risarcimento di un danno da un 1 milione di euro contro tutti gli imputati coinvolti nella vicenda e affiliati ai clan, danno del quale, ha detto il legale in aula, “sarà data prova documentale nel corso del processo che si preannuncia caldo sotto il profilo dei soggetti internazionali che verranno interessati”.

Il dibattimento in abbreviato inizierà il prossimo 29 febbraio a Catanzaro, mentre quello ordinario inizierà il 13 marzo e vedrà comparire 17 persone: Loris Junior Aracri, 33 anni, di Pizzo; Raffaele Arone, 48 anni, di Carmagnola; Basilio Caparrotta, 52 anni, di Sant’Onofrio; Gerardo Caparrotta, 54 anni, di Sant’Onofrio; Francesco Caridà, 55 anni, di Pizzo; Gianluigi Cecchi, 51 anni di Milano; Domenico Cichello, 43 anni, di Vibo Valentia; Anna Maria Durante, 48 anni, di Vibo; Danilo Fiumara, 54 anni, di Francavilla Angitola; Luigi Fortuna, 57 anni, di Ionadi; Gaetano Loschiavo, 35 anni, di Sant’Onofrio; Francesco Santaguida, 45 anni, di Sant’Onofrio; Antonella Silvia Serrao, 59 anni, di Francavilla Angitola; Fabrizio Solimeno, 33 anni, di Torino; Marilena Ventrice, 34 anni, di Soriano; Michele Vitale, 44 anni, di Chieri; Sona Vesholli 30 anni, albanese, residente a Torino. Le altre parti civili nel processo sono la Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Antiracket, la Regione Calabria, la Provincia di Vibo Valentia e i Comuni di Vibo, Pizzo e Sant’Onofrio.

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