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Una delle precedenti edizioni dell'Affrontata dei bambini

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SORIANO (VIBO VALENTIA) – Il Movimento giovanile domenicano di Soriano, guidato da padre Carmine Palladino O.P., ha annullato l’evento “A Cumprunta di Zitieji” per «motivi di ordine pubblico». La manifestazione, molto attesa dalla comunità, e, che, si inserisce tra le iniziative relazionali e comunicative positive promosse dai giovani del Santuario, si sarebbe dovuta svolgere nel corso della mattinata di oggi, nella centralissima Via Roma.

Al generico concetto di “ordine pubblico”, che, in generale, si può definire come l’insieme dei principi dell’ordinamento giuridico che costituiscono il fondamento etico dello stesso, gli organizzatori non aggiungono o dettagliano particolari motivi che avrebbero condotto, ad appena un giorno dall’evento, alla scelta di annullare l’Affrontata dei bambini.

Tuttavia, nel religioso centro delle Preserre, dove appunto sorge il più importante Convento dell’ordine dei domenicani, venerdì è stata rilevata la presenza di alcuni agenti della Digos presso il Santuario, per un’attività di controllo. Nessuna notizia ufficiale, al momento, è trapelata dagli investigatori in merito “all’ispezione”, ma da alcuni organizzatori si è potuto apprendere il motivo della presenza della Digos: un lecito controllo di autorizzazioni e documenti, per lo svolgimento dell’evento.

Fin qui i fatti, che, allo stato, non chiariscono le motivazioni dell’annullamento della manifestazione e inducono la comunità a legittimi interrogativi: Perché si è arrivati ad annullare l’Affrontata dei bambini? Come già accennato, nessuna dettagliata e ufficiale risposta, è stata corredata al brevissimo comunicato del “Movimento giovanile domenicano” apparso sui social, in cui si informa che l’evento è stato  annullato per motivi di ordine pubblico, ma l’ipotesi che la visita della Digos, abbia “destabilizzato” gli animi degli organizzatori e che sia avvenuta a seguito dell’indagine in corso per accertare eventuali anomalie circa lo svolgimento di alcuni riti pasquali, che, nello specifico, riguarderebbero alcuni portatori – ritenuti dagli inquirenti vicini a un clan locale – delle effigi in occasione di una processione e dell’Affrontata afferenti alla passata Pasqua (LEGGI LA NOTIZIA), è il principale filo conduttore dell’opinione pubblica.

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