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Il carcere di Vibo Valentia

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VIBO VALENTIA – Il pregiudicato Pietro Castagna, vibonese di 42 anni, è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia – in esecuzione del fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo – perché gravemente indiziato del tentato omicidio perpetrato la sera del 29 luglio nei confronti del cognato Francesco Alberto Purita mentre si trovava all’interno di un terreno nella frazione Vena Superiore di Vibo Valentia (LEGGI).

Dopo l’aggressione, Castagna si era reso immediatamente irreperibile, mentre Purita era stato trasportato d’urgenza presso l’Ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia in condizioni inizialmente critiche. Fondamentali ai fini della ricostruzione dell’accaduto sono state proprio le dichiarazioni della vittima che, già nell’immediatezza dei fatti, aveva riferito ai poliziotti senza esitazione che a sparare era stato il cognato.

Purita ha raccontato che, dopo aver ricevuto una telefonata “minatoria” da Castagna, nella quale gli intimava di non recarsi più in quel terreno, quest’ultimo lo avrebbe raggiunto in auto, intimandogli che “dopo avrebbero fatto i conti”. A seguito di questo primo avvertimento, Castagna si sarebbe allontanato dal luogo in questione, per farvi ritorno dopo pochi minuti con fare decisamente più aggressivo.

Dopo aver nuovamente minacciato verbalmente il cognato, avrebbe estratto la pistola e avvicinatosi alla vittima – che nel frattempo cercava di fuggire – avrebbe sparato colpendo il rivale all’orecchio, ad un braccio e alle gambe. Con la vittima ormai riversa al suolo e quasi priva di sensi, avrebbe esploso un ennesimo colpo di pistola all’inguine, per poi continuare con calci al petto e alle gambe. Purita ha concluso il suo racconto dichiarando che, dopo la fuga del suo attentatore, è riuscito a comporre il numero di emergenza 113 chiedendo di essere soccorso.

Le ulteriori investigazioni hanno messo in luce da un lato la assoluta reticenza e omertà dei familiari e dei conoscenti di Castagna e, dall’altro, una serie di contraddizioni, anch’esse sintomatiche della volontà di sottacere ogni forma di responsabilità dell’autore del reato.

Quando ormai il cerchio attorno al responsabile del tentato omicidio – le cui ragioni sono da ricondursi, con ogni probabilità, a dissidi maturati in ambito familiare – stava per chiudersi, Castagna ha deciso di costituirsi, presentandosi presso la Questura nella mattinata di ieri, accompagnato dal proprio legale di fiducia. Al termine delle formalità di rito, il 42enne è stato portato nella locale Casa Circondariale.

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