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“Ho ancora davanti agli occhi la scena da “Arancia Meccanica” nell’aprire la porta della stanza in cui eravamo riuniti per parlare sulla ripresa di alcuni lavori pubblici nella nostra comunità”.

Ad affermarlo è il vicesindaco di Dasà Annamaria Barba che insieme ad altri nel pomeriggio di ieri ha assistito in comune all’aggressione del sindaco Raffaele Scaturchio. «Mai mi sarei aspettata un epilogo del genere. Un’aggressione fisica tale da mandare il sindaco in ospedale». Si dimostra anche lei provata nel raccontarci quei momenti così concitati.

«Stavamo tranquillamente discutendo con alcuni tecnici quando la segretaria del sindaco è venuta ad annunciargli che alcune persone chiedevano di lui. Si è alzato per andargli incontro e riceverli nel suo ufficio normalmente come è suo stile fare ma dopo poco la discussione è iniziata ad essere dai toni accesi. Quando abbiamo sentito inveire determinate frasi contro il sindaco ci siamo guardati ed abbiamo capito che bisognava intervenire. Neanche il tempo di alzarci dalle sedie ed è successo il finimondo: mobili distrutti, vetrate infrante, documenti, sedie, computer rovesciati per terra ma fortunatamente abbiamo evitato conseguenze più gravi poiché le quattro persone oltre a calci e pugni cercavano di colpire il sindaco con qualsiasi oggetto che gli veniva sottomano».

Un vero e proprio raid punitivo nei confronti di Scaturchio solo per il fatto che lo stesso aveva espresso solidarietà nei confronti dei Carabinieri di Arena a seguito dell’irruzione avvenuta nel mese di settembre scorso.

«La violenza non porta a nulla di costruttivo ma solo distruzione – afferma il vicesindaco Annamaria Barba. – Oltre all’aggressione fisica del sindaco, infatti, è stato colpito il cuore della comunità dasaese che in questo caso è rappresentato dalla Casa Comunale quasi distrutta. È chiaro quindi – prosegue con indignazione – che fare l’amministratore in questi piccoli paesi, specialmente alla luce di ciò che è successo ieri, è veramente difficile e rischioso».

C’è da dire inoltre che durante la colluttazione uno dei quattro aggressori si è ferito a un braccio lasciando una scia di sangue sui gradini che portano all’uscita del palazzo municipale.

Nel concludere Barba rivolge un sentito ringraziamento alle Istituzioni, «al prefetto, al suo vice, a tutti i militari dell’Arma dei Carabinieri che prontamente si sono adoperati dimostrando anche la loro solidarietà al sindaco e all’amministrazione comunale».

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