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Filippo Ceravolo

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VIBO VALENTIA – Si rafforza l’idea di intitolare un impianto sportivo cella città di Vibo Valentia alla memoria di Filippo Ceravolo, vittima innocente della mafia. Il 25 ottobre 2022 saranno passati dieci anni dall’uccisione del diciannovenne di Soriano, ed è da allora che il padre Martino e tutti i familiari chiedono giustizia, con la cattura degli autori dell’omicidio avvenuto a colpi di arma da fuoco.

Proprio Martino, su invito del presidente della II Commissione, Carmen Corrado, e del proponente dell’iniziativa, il consigliere di “Città Futura” Gerlando Termini, ha presenziato alla seduta di ieri pomeriggio che ha visto la partecipazione anche del sindaco Maria Limardo.

La pratica è stata approvata all’unanimità nei giorni scorsi. Ora dovrà passare al vaglio del consiglio comunale, e ciò avverrà senza intoppi. «È un atto pieno di significato ed è pieno di sostanza, dunque non meramente formale. Crediamo profondamente in ciò che stiamo facendo, tant’è che è stato accolto da tutta la giunta. La famiglia ha fatto tanto per mantenere viva la memoria di Filippo, con il padre che è sempre presente in tutte le occasioni. Esprimiamo solidarietà più totale da parte della città di Vibo Valentia alla famiglia Ceravolo, che vuole ricordare Filippo con l’intitolazione di una struttura», ha detto il primo cittadino.

Toccante, come sempre, la testimonianza di Martino Ceravolo, che ha voluto ringraziare Termini e tutta l’amministrazione comunale. «Filippo ha perso la vita a 19 anni. Gli inquirenti ci hanno sempre detto che nostro figlio non ci verrà restituito, ma ci porteranno giustizia. Per noi non è Natale da nove anni, per colpa della mafia assassina – ha asserito – Ci sono 1000 vittime di mafia, l’80% non hanno avuto giustizia. La famiglia Ceravolo lotterà per tutta la vita: non ci interessa il fatto di essere tacciati come “sbirri”, perché la legalità va praticata ogni giorno col cuore e con la dignità. Per questo motivo insieme a Libera cerchiamo di recuperare anche un solo ragazzo grazie a Libera. Salvarne uno è già una grande vittoria, come dice Don Ciotti».

A prendere la parola, poi, è stato il proponente. «Il Procuratore Camillo Falvo, pochi giorni fa durante un incontro avuto con alcuni scolari in occasione della festa dell’albero, si è rivolto ai bambini dicendo: “Sarete proprio voi a dover combattere, un giorno, la criminalità e ad essere l’emblema della legalità”. Noi dobbiamo occuparci proprio della formazione culturale dei bambini: se avranno cognizione di cosa rappresentano le mafie, da grandi avranno la capacità di distinguersi da certi atteggiamenti», ha affermato Termini.

Debbono passare dieci anni dalla morte di qualcuno prima di omaggiarlo con una intitolazione; ne sono passati nove da quella di Filippo, ma si può già recuperare tempo prezioso. «Siccome è prossima l’inaugurazione dei campetti sportivi, chi se li aggiudicherà coinvolgerà sicuramente bambini e i ragazzi. Uno di questi impianti dovrà essere dotato, in attesa di una intitolazione dello stesso, di una targa commemorativa in onore di Filippo Ceravolo. Un ragazzo che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, e senza avere nessuna colpa è stato ucciso».

I bambini, ha detto Termini, «devono toccare con mano quello che rappresenta la mafia, e nel corso della loro crescita potranno tenersi alla larga da questo barbaro mondo».

Alla seduta della II Commissione ha partecipato anche il referente provinciale di Libera, Giuseppe Borrello, che ha raccontato l’impegno della famiglia Ceravolo. «Martino ci accompagna nelle tante scuole, insieme ai tanti familiari delle vittime innocenti della mafia che si sforzano, nonostante il grande dolore, di offrirci questo insegnamento di resilienza. I ragazzi, attraverso il racconto di Martino, toccati dall’emozione, possono rendersi conto che questo territorio è complesso e passa anche da storie come questa. Negli anni sono state lasciate a terra tante vittime, ma dal ricordo deve nascere una nuova consapevolezza, una memoria viva come dice Don Ciotti. A Staiti, più piccolo comune della Calabria, siamo andati con Libera per omaggiare un ragazzo dopo 32 anni dalla sua uccisione. Dopo i recenti episodi di Vibo, poi, abbiamo voluto fortemente che durante la manifestazione ci fosse a raccontare le proprie storie gente come Martino», ha asserito il rappresentante dell’associazione antimafia.

Come confermato dall’assessore allo Sport, Michele Falduto, sarà una delle strutture di Sant’Aloe o della Sacra Famiglia a portare il nome di Filippo Ceravolo. «È una lodevole iniziativa. Il fatto che sia stata scelta una struttura del Capolugo per omaggiare la memoria di Filippo è molto significativo. Lo sport può far riflettere i più giovani e farli uscire da un mondo terribile, da condannare fermamente», ha concluso Falduto. Piena condivisione sul merito della proposta è stata dimostrata dai consiglieri comunali di tutti gli schieramenti, come è possibile vedere nell’articolo successivo.

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