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La folla presente a Paravati

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MILETO (VV) – «Cosa avete provato nell’arrivare qui e trovare Maria Rifugio delle Anime ad accogliervi? Io ho provato un po’ di commozione». Il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo, esordisce con queste parole nella sua omelia nel giorno della 27esima edizione del raduno dei cenacoli di preghiera organizzato a Paravati, principale frazione di Mileto nel giorno della festa della Mamma. Un’emozione, quella dichiarata dal vescovo, che ha il nome di Natuzza Evolo, la mistica di Paravati morta nel novembre 2009 e per la quale con molta probabilità alla fine di quest’anno inizierà il cammino verso l’altare.

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Il raduno dei cenacoli di preghiera (gruppi spontanei sorti su sollecitazione della stessa Natuzza in tutto il mondo), infatti, si è svolto come oramai tradizione nel parco della Fondazione Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime, struttura che la stessa donna di fede considerava come la sua sesta figlia, «un luogo santo, un’oasi di gioia e di pace – l’ha definito Renzo – dove tutto parla di Natuzza e della sua opera meravigliosa».

Davanti a diverse migliaia di persone, il pastore della diocesi non ha accennato in alcun modo all’imminente scadenza del termine richiesto dal diritto canonico per avviare la causa di canonizzazione delle mistica di Paravati, probabilmente avrà preferito non precorrere i tempi e attendere, come è giusto, il raduno del prossimo mese di novembre appuntamento durante il quale i fedeli si attendono l’annuncio dell’avvio delle procedure per il riconoscimento della santità di una donna che molti credenti chiamavano già santa quando era ancora in vita.

In compenso, però, il presule ha voluto toccare in modo sommesso e non polemico la questione dei portatori delle statue durante le processioni cercando di trasmettere il concetto che il semplice portare le statue non redime per ciò stesso da una condotta di vita non corrispondente ai dettami del vangelo: «Tanti si illudono di essere a posto solo perché portano le statue durante le processioni o compiono qualche gesto religioso, non funziona così davanti a Dio perché bisogna entrare nel recinto tramite la porta e la porta è Gesù»

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