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AVELLINO- Il Consiglio comunale di Avellino, con 16 voti favorevoli, prende atto della consistenza della massa passiva di debiti pregressi inserita nel piano di riequilibro finanziario pluriennale approvato in Aula nell’agosto del 2019. Il dirigente alle finanze, il Ragioniere capo Gianluigi Marotta conferma la riduzione di cinque milioni del disavanzo di amministrazione ma, soprattutto, chiarisce le ragioni che hanno portato l’amministrazione ad apporre delle integrazioni al piano, al seguito di richiesta dal Ministero dell’Interno.

Una vicenda che risale a marzo 2020, poche settimane prima dell’esplosione dell’emergenza covid, quando dal Viminale chiesero chiarimenti al Comune di Avellino rispetto alle voci relative al fondo di cassa vincolata e a quello dei crediti di dubbia esigibilità. I tre milioni di cassa vincolati erano stati inseriti nel piano di pre-dissesto, ma secondo la sezione di controllo del Viminale l’impor – to non era da ascrivere alla massa passiva, mentre il fondo crediti di dubbia esigibilità non va ascritto a rendiconto, ma stimato nel bilancio previsionale.

“Paradossalmente questo ci ha aiutati, perchè abbiamo potuto eliminare 3 milioni dalla massa passiva- spiega – ma intanto siamo riusciti anche a sbloccare some vincolate per 70 milioni che pesano come un fardello sui bilanci di un Comune in pre-dissesto che è impossibilitato a fare spese correnti e di investimento. Successivamente con il lockdown e il prolungarsi dello stato di emergenza, è stata sospesa anche la riscossione dei tributi, e questo chiaramente ha pesato su un piano che trova le sue fondamenta nel recupero dell’evasione fiscale.

Anche il piano di alienazione ammette Marotta- fino ad ora non ha prodotto tutti gli incassi stimati, ma intanto grazie all’anticipazione degli otto milioni del Fondo di rotazione siamo riusciti a liquidare quasi sette milioni di debiti fuori bilancio inseriti nel piano”. Una situazione finanziaria che, come rivendica in Aula anche il sindaco Gianluca Festa, fa ben sperare, anche grazie “all’azzeramento del disavanzo emerso da rendiconto 2018 e l’apposta – mento in bilancio di circa 4milioni di euro per ulteriori debiti fuori bilancio, oltre a quelli già riconosciuti derivanti da pasticci degli anni scorsi, come il caso Mercatone”.

Il prossimo passaggio sarà quello della Corte dei conti e, solo dopo l’eventuale via libera, Avellino arriveranno gli altri 8 milioni a valere sul piano di riequilibro. Se da un lato l’amministrazione si dice certa di riuscire ad abbattere anche i tempi di conclusione di riequilibro, il dirigente Marotta invita a non sottovalutare gli effetti sui bilanci di circostante sopraggiunte.

“Dobbiamo chiarire che il pre-dissesto si riferisce alla situazione finanziaria dell’Ente sino al 31 dicembre 2018. Una data spartiacque tra passato e futuro, posto che tutto quello accaduto dal 2019 in poi non appartiene alla procedura di riequilibrio finanziario. E questo Comune dovrà fare i conti con il fallimento della società Scandone e di quello che accadrà ad Alto Calore”.

Due situazioni che potrebbero generare effetti finanziari di non poco conto sulle casse comunali, come pure aveva già avvertito in Aula il consigliere comunale Dino Preziosi. Inoltre resta il caso Azienda consortile, come cristallizzato da da pregiudiziale che contesta “la veridicità della massa debitoria da trasmettere al Ministero, visto che non risulta intervenuta alcuna operazione di circolarizzazione di crediti-debiti tra Comune e l’Azienda.

In linea generaleavverte Preziosi- Questo piano continua a presentare delle grosse criticità e non è un caso che gli altri 8 milioni del Fondo di rotazione non sono arrivati. La riscossione è ferma, il debito della piscina comunale non estinto e il rendiconto non è allineato al piano di riequilibro. Poi è stato azzerato il fondo credito di dubbio esigibilità istituto proprio per evitare disequilibri in bilancio. Tra l’altro integrazioni chieste dal Ministero ad inizio 2020, solo oggi vengono portate in Aula”.

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