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AVELLINO- Bene la mediazione interistituzionale della Prefettura, nell’accogliere l’appello del Vescovo Arturo Aiello, chiamando Comune di Avellino e Asl a confrontarsi sullo stato dei luoghi del Centro per l’autismo di Valle, ma ancora molta indignazione per un cantiere che, nei fatti, non viene consegnato. In più l’amministrazione comunale non ha ancora fornite tempi certi per la realizzazione degli ultimi e minimali lavori. E’ questo il pensiero che accomuna i referenti di alcune associazioni che da anni si battono per l’apertura del Centro socio-sanitario. Lo dice a chiare lettere Michelangelo Varrecchia, del “Tribunale Diritti dei cittadini- Diversa abilità”: “In premessa ringraziamo il Vescovo Aiello per aver accolto il nostro accorato appello ed essere riuscito a far parlare di nuovo alle istituzioni deputate del Centro di Valle. Se da un lato finalmente Asl e Comune riescono a viaggiare sui stessi binari anche rispetto ai servizi da attivare nella struttura, a partire dalla funzione semi-residenziale e il trasferimento del Centro di neuropsichiatria infantile, dall’altro non possiamo non denunciare i colpevoli, a tratti omissivi, ritardi da parte dell’amministrazione”.

Come noto, lo scorso 30 novembre il Consiglio Comunale ha approvato la variazione di bilancio per stanziare i 423mila euro necessari per ultimare i lavori. Inizialmente i tempi di consegna erano stati prospettati per il 31 dicembre 2021, poi dilatati, ma ancora non è chiaro a quando. “Eppure- incalza Varrecchia- si tratta i interventi minimali finalizzati alla tinteggiatura, all’eliminazione delle infiltrazioni che, tra l’altro, con il passare del tempo è evidente aumentino in una struttura disabitata. Per quanto riguarda l’accessibilità, con la realizzazione del marciapiede, la competenza è in capo alla Provincia. In altre parole si tratta di lavori che potrebbero tranquillamente essere effettuati anche con il Centro aperto e le attività in corso. E lo diciamo da tempo, invece dopo più di 20 anni e 4 milioni spesi, un collaudo già effettuato due anni fa, i cancelli restano sbarrati e aggrediti dell’incuria”. A non dirsi pienamente soddisfatto dell’esito del tavolo in Prefettura, anche Carlo Pecora, papà di un ragazzo autistico e presidente dell’associazione “Inau”: “Va bene avere ripreso il confronto, ma per il momento ci sembra di aver ascoltato solo chiacchiere, per buttare fumo negli occhi”. Secondo Pecora, tra l’altro, “un centro per autismo ad Avellino che attendiamo da 20ianni e non è assolutamente la soluzione di tutti i mali. Bene farebbe la Prefettura a valutare anche le disfunzioni di Asl e piano di zona nella gestione dei nostri figli. Il progetto partito l’anno scorso su cure e terapie dell’Asl infatti ha grave lacune nella formazione dei terapisti e non considera i ragazzi over 12. Il piano di zona va ancora peggio”. Per questo l’Associazione Inau intende chiedere un altro confronto con la Prefettura, valutando anche una manifestazione pacifica di protesta contro Asl e Comune.

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