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AVELLINO- Ci è voluta l’apertura serale del parcheggio interrato del Comune di Avellino per far accorgere tutti, dagli amministratori, ai consiglieri comunali di ogni parte, fino ai dirigenti, che lo spazio da gennaio 2020 è privo del rinnovo di tutti i certificati necessari.

In questo lasso di tempo, però, tutti ne hanno usufruito indisturbati e anche in maniera gratuita, salvo poi accorgersi delle irregolarità dopo l’apertura serale dello spazio, come denunciato da queste colonne, con tanto di parcometro per il pagamento orario della tariffa, per agevolare la sosta degli avventori dei ristoranti del centro storico pedonale. Intanto non è stato ancora pubblicato nessun atto che giustifichi l’apertura e il pagamento serale. Quindi la chiusura a partire da oggi in attesa dei nuovi permessi.

Una nuova doccia gelata sull’amministrazione comunale del sindaco Gianluca Festa, che nelle ultime settimane già ha registrato una serie di lacune per la gestione del complessivo sistema di sosta cittadina.

A partire dallo stop da parte dell’Anticorruzione al project financing per l’affidamento dei parcheggi ai privati. A fare i conti, in perdita per l’Ente, ancora una volta il consigliere di opposizione Nicola Giordano, già firmatario della segnalazione all’Anac per contestare la legittimità della proposta di esternalizzazione del servizio.

Intanto si aspettano ancora le controdeduzioni che l’amministrazione è chiamata a fornire all’Autorità nazionale, non più tardi della prima decade di giugno, principalmente relativamente ad un rischio operativo di impresa tutto teso sull’ente pubblico nonostante una proposta di concessione esterna da oltre 40 milioni.

A questo si aggiunge il mancato introito dei parcheggi a cui l’amministrazione è costretta a rinunciare a causa del mal funzionamento di una notevole parte di parametri. Di qui i “conti” di Giordano: “La città è dotata di 1800 stalli di strisce blu, e di altri 1593 relativi alle aree chiuse. Considerando una percentuale di utilizzo del 30% per le strisce blu e del 22% per le area chiuse abbiamo 890 stalli. Considerando un costo di 1.30 orario per le strisce blu e di 1,00 giornaliero per le aree chiuse, l’ in – casso giornaliero è di 8.774,46, mentre quello annuo di 2.632.338,00 euro”. Quindi il tema delle ultime settimane: “Siccomeprosegue il consigliere- i parcometri sono da circa un mese fuori servizio perché l’Amministrazione del Sindaco Gianluca Festa non ha fatto le gare per la manutenzione e lo scassettamento dei parcometri fino ad ora il Comune di Avellino ha perso esattamente 8.774,46 che moltiplicato per 25 fa 219.361,50”.

Di qui una serie di interrogativi che il consigliere pone: “Il primo di ordine pubblico, perchè in assenza di ditte per la manutenzione e lo scassettamento, molti parcometri sono pieni di soldi e facile obiettivo di episodi di microcriminalità. Il secondo di ordine economico per un Ente che già è in una condizione di pre-dissesto ed ora si trova costretto a rinunciare ad uno dei pochi incassi certi. Il terzo, non da meno rispetto agli altri, l’anomalia della revoca di una delibera per il nuovo affidamento della manutenzione del servizio che il manager dell’Acs, Paolo Spagnolo, aveva attivato, trovando poi il diniego del Comitato di controllo analogo trattandosi di una gara che per legge deve attivare il Comune e non la società partecipata”.

Un nuovo “disguido” procedurale che per Giordano richiama tutta la serie di “ombre già denunciate rispetto al modus operandi della giunta Festa. Per mesi ho denunciato la malpratica delle trattative dirette a cui il Comune puntualmente ricorre- ricorda Giordano- In passato non venivano nemmeno pubblicati gli atti, quando poi questo è accaduto dopo continue denunce, le determina erano comunque carenti delle motivazioni che sottendono per trattative dirette, ma anche di un metodo di calcolo che fosse leggibile”.

Tornando al caso di specie del mancato scassettamento dei parcometri, al consigliere di opposizione cresce il sospetto che “probabilmente questa nuova operazione dell’amministrazione sia tesa al più complessivo mosaico di affossamento dell’Acs, una società che Festa ha ereditato con conti in pareggio e poi ha riportato in perdita”.

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