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AVELLINO- Si apre un’altra settimana turbolenta per l’amministrazione comunale del sindaco Gianluca Festa, negli ultimi sette giorni già alle prese con il caso- poi immediatamente rientrato del mancato rinnovo del certificato anti-incendio per il supermercato che sorge sulle ceneri dell’ex Mercatone di via Ferriera, nel nascente Centro Vivendi, ma anche dell’analoga vicenda del Palazzo comunale che, non solo sconta ancora la chiusura del parcheggio interrato sempre in virtù dell’assenza della Scia, ma la stessa certificazione non è stata rinnovato dagli uffici per l’intera struttura comunale di Piazza del Popolo.

Una vicenda sollevata dalla Commissione trasparenza presieduta da Ettore Iacovacci, grazie anche alle pulci fatte all’amministrazione dal consigliere Dino Preziosi, ieri ancora al centro della riunione convocata per approfondire nel merito vicende che, i consiglieri ribadiscono dii restarne convinti, non possono essere “semplificate” come sta tentando dei fare l’amministrazione.

“Nel caso dell’ex Mercatone- ricorda Iacovaccilo sgombero degli ambienti che ospitano il supermercato Sole 365 è stato evitato solo grazie ad un’azione compiuta dal Comandante dei Vigili Urbani Michele Arvonio in qualità di dirigente alle attività produttive, quando precedentemente dal settore lavori pubblici avevamo espresso orientamento diverso. Rispetto alle certificazioni antincendio del Palazzo Comune il dirigente ai lavori pubblici, Luigi Cicalese si appella al fatto che gli edifici in uso fino a 300 persone non necessitano della Scia per esercitare l’attività. Ma chi certifica quante persone realmente ogni giorno frequentato l’edificio”.

Di qui un altro tema dirimente e non di secondaria importanza, quella della messa in vendita di parte di Palazzo di città per una stima di ricavo di oltre 5 milioni, nei mesi scorsi oggetto di interessamento da parte del Comando provinciale della Guardia di Finanza. La vendita dell’ala comunale oggetto delle contestazioni delle ultime settimane, risale a quasi un anno fa, quando il Consiglio Comunale ha approvato il più vasto piano di alienazione di beni comunali, fondato proprio sulla dismissione della struttura.

Nei mesi successivi la Guardia di Finanza ha tenuto una serie di colloqui informali con il sindaco Festa, quindi qualche sopralluogo di natura tecnica per la presa visura dell’immobile, chiedendo anche una serie di integrazioni documentali. Una trattativa che l’amministrazione aveva dato per chiusa anche prima dell’approvazione del piano, tanto che il sindaco indicò l’orizzonte temporale di fine 2020 per il trasferimento degli uffici comunali a Palazzo di Peruta, dislocando il Giudice di Pace nell’ex sede di Caserma Litto di Corso Vittorio Emanuale, per effetto di un accordo di massima con la Provincia di Avellino, proprietaria dell’immobile.

Ad oltre sei mesi dall’inizio del 2021 l’Ente comunale ancora non ha pubblicato la manifestazione d’interesse apripista dell’acquisizione decida di ritirare l’interessa – mento precedentemente manifestato. “Abbiamo una struttura senza permessi, quindi reale rischio per tutti i fruitori- incalza Iacovacci- Il sindaco Festa vorrebbe vendere il Comune per 5,5 milioni, ma a questo punto sarebbe interessante capire se, anche al netto di sopralluoghi effettuati, le Fiamme Gialle sono state messe nella condizione di ricevere tutta la documentazione utile per capire se davvero l’affare valga.

La sensazione è che la giunta Festa stava per fare un “pacco”, quindi difficilmente la Finanza acquisti un bene di quel valore se i presupposti sono questi. Non dimentichiamo- aggiunge il capogruppo Pd- che ogni volta si scopre una procedura sbagliata o carente, l’amministrazione non fa nemmeno in modo di correre subito ai ripari. Basti pensare ai sigilli al parcheggio comunale, dopo dieci giorni ancora chiuso senza alcuna notizia dell’avvio dei lavori di adeguamento necessari per l’ot – tenimento della Scia. Intanto il malcontento tra dipendenti e non solo, cresce, che sono costretti a spendere anche fino a dieci euro al giorno per pagare il ticket del parcheggio per andare a lavorare”. 

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