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Carlo Iannace, consigliere regionale, lei sarà di nuovo in campo con il centrosinistra di De Luca.
E’ una scelta fisiologica essere nel centrosinistra di De Luca. Avevo già deciso prima del Covid. Durante l’emergenza poi la figura del presidente è venuta fuori in maniera importante. De Luca è stato apprezzato anche a livello nazionale. Ascolto persone che non lo avevo votate ma sono decise a farlo per come ha gestito l’emergenza e altri da fuori Regione che dicono: ‘Fortuna che avete De Luca’. Addirittura lo apprezzano nel resto d’Italia che qui. E poi De Luca quando ero candidato sindaco del mio paese (San Leucio del Sannio ndr) mi ha sostenuto con grande determinazione presentando una lista di centrosinistra fatta di giovani. Così vincemmo le elezioni. Io allora ero all’inizio: queste cose non si dimenticano.

Come sarà composta la lista del Presidente?
Sarà una lista fatta di amministratori e di esponenti della società civile così che il territorio sia rappresentato in modo omogeneo.

La coalizione di De Luca secondo alcuni è troppo eterogenea
Lo aveva già detto che avrebbe fatto qualcosa di questo tipo. Ha cercato di creare le condizioni per rappresentare tutto il centrosinistra. Chi dice che è una accozzaglia dimentica che alla fine è la coalizione di De Luca, è lui che decide e sono certo che cercherà di fare una scrematura Bisogna valutare la qualità delle persone che faranno parte di questa esperienza e non le sigle.

Qual è il suo rapporto con il Pd?
Sono sempre stato del centrosinistra, credo che l’importante sia essere rappresentativi di un territorio non di una parte politica.

Quando sarebbe meglio votare? Da medico è preoccupato?
Credo che non si debba andare oltre gli inizi di settembre: si vocifera di una seconda ondata contagi. Non bisogna abbassare la guardia fino a quando non ci saranno i vaccini. In Cina ci sono delle nuove zone rosse, vuol dire che l’epidemia sta tornando.

Che cosa chiederebbe a De Luca?
Lavorare di più sulla prevenzione. In questo periodo è un po’ mancata. Sto notando che la gente con l’emergenza Covid ha dimenticato la prevenzione, di curarsi. Non sempre le strutture ospedaliere sono state chiuse. Bisogna investire su quello che in Lombardia era stato dimentica completamente: la prevenzione e la medicina del territorio che vanno sicuramente potenziate. E’ la prima cosa da fare in assoluto. Per il resto la nostra sanità ha dimostrato di sapersi organizzare nel modo giusto. Al Nord mi hanno confidato alcuni colleghi di aver lavorato senza mascherine, a noi non è mai successo. De Luca è stato molto determinato, gli dobbiamo molto per quello che ha fatto durante l’emergenza.

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