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Consigliere Saiello, quali sono gli effetti più evidenti della crisi provocata dalle restrizioni Covid sulle imprese della Campania?
Le conseguenze più evidenti le abbiamo registrate già nella Fase 1, quando siamo partiti da un dato di per sé già allarmante. L’occupazione, che aveva subito una flessione nel 2019, aveva fatto registrare in Campania un’ulteriore contrazione nel primo trimestre di quest’anno, con un calo inevitabile dei consumi già prima della pandemia. L’emergenza ha fatto il resto, facendo sentire il suo peso anche sulle esportazioni, che hanno subìto un sensibile rallentamento, nonostante le resistenze di un comparto fondamentale per la Campania come quello agro-alimentare.


Chi sono i nuovi poveri?
Chi ha perso il lavoro, stagionali o lavoratori in nero senza più un’occupazione né un sostegno al reddito e quanti hanno scelto di non riaprire le proprie attività, perché i ricavi non avrebbero coperto i costi vivi.


I settori più colpiti?
Secondo l’ultima fotografia scattata da Anpal, prima ancora che la Campania entrasse in zona rossa, oltre 400 aziende erano sull’orlo del default, con alcune che hanno già chiuso i battenti in attesa di tempi migliori e altre che potrebbero farlo a breve. A rischio circa duemila posti di lavoro, tra imprese, terziario, commercio e settore edile. La ristorazione è il settore che ha registrato maggiori perdite, senza dimenticare i contraccolpi sul settore turismo.


L’aula del Consiglio regionale ha approvato la sua proposta di istituire una Commissione speciale innovazione e sostenibilità per la competitività e il rilancio delle imprese: una strada per uscire dalla crisi?
E’ una delle più imponenti crisi della nostra storia sotto il profilo socio-economico, ma abbiamo una serie di opportunità per poter risollevare il tessuto produttivo della Campania, uscendone addirittura più forti e più competitivi di prima.


Da dove si parte?
Il mondo è già cambiato e noi dobbiamo sostenere questo cambiamento, accompagnando le nostre imprese verso una nuova visione all’insegna dell’innovazione, della digitalizzazione e dello sviluppo sostenibile. E’ in atto una nuova rivoluzione industriale e dobbiamo farci trovare pronti ad affrontare le future sfide dei mercati. È sulla scorta di queste esigenze che abbiamo proposto di istituire una Commissione Speciale dedicata alla competitività, all’innovazione e al rilancio delle imprese, con focus sulle nuove opportunità offerte dalla green economy.


Come è maturata questa idea?
Durante la prima fase pandemica, sia da componente della Commissione Attività Produttive che da facilitatore nazionale M5S per le imprese, sono stato in contatto con tantissime realtà imprenditoriali e con categorie di lavoratori, assieme a cui ho elaborato proposte che ho inoltrato alla giunta regionale e agli esponenti del Governo, per fronteggiare la crisi con ogni misura possibile. Mi sono reso conto che la Campania paga a caro prezzo i ritardi di un processo di modernizzazione rispetto al quale le politiche regionali hanno poco o per nulla investito.


Su cosa dovrebbe puntare la commissione?
Innovazione e digitalizzazione dovranno essere le parole d’ordine. Dobbiamo investire in automazione e informatizzazione, avviando la trasformazione digitale in ambito aziendale, puntando molto su internazionalizzazione e competitività delle imprese. Avviare politiche mirate per incentivare la nascita di start up, formando nuove competenze in grado di creare anche nuovi profili professionali, così da dare un’alternativa ai nostri giovani.


Ad esempio in quali settori?
Molti di questi profili saranno pensati nell’ambito della sostenibilità ambientale. Sappiamo bene che il comparto green rappresenta una grande opportunità di investimento, crescita e occupazione per l’intero sistema produttivo e non possiamo non investire in quest’ambito.


Poi ci sono i fondi per la crisi
Abbiamo il dovere di sfruttare al massimo le risorse e opportunità che verranno dal governo e dall’Europa, come il recovery fund le Zone economiche speciali, le opportunità per migliorare l’export.


Che proposta porterebbe subito in commissione?
Un tavolo permanente con tutti i settori produttivi della Campania, da allargare di volta in volta con settori nuovi che puntiamo a far nascere.

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