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AVELLINO- A Palazzo Chigi sta andando in scena un “gioco di specchi”, dice a Formiche.net l’ex Guardasigilli Clemente Mastella, dove i players coinvolti devono per forza di cose trovare un nuovo copione da recitare. E così il movimentista Di Maio si trasforma in governista, incontrando (e facendolo sapere) Mario Draghi; l’ex professore pugliese, adesso premier, si fa grillino più di Grillo perché ha capito che è l’unico modo per non cadere. Secondo il sindaco di Benevento, il premier Conte “si è spinto così in fondo tra le frange grilline perché ha capito che sono gli unici che possono fregarlo”, tanto da definirlo” più grillino di Grillo”.

E rispetto ad una presunta asse del Presidente del Consiglio con Alessandro di Battista a svantaggio dello stesso Di Maio, secondo Mastella “il richiamo può apparire come una suggestione, quindi una cosa impropria, però dal punto di vista effettivo può essere. L’unico che potrebbe muoversi per determinare la fuoriuscita di Conte è proprio Di Maio, non Di Battista. Conte pensa che potrebbe evitare di trovarsi alla fine del suo ciclo solo se sposasse la causa più forte dell’ideo – logia grillina. Intanto anche Di Maio è costretto a cercare una sua strada, che al momento è quella maggiormente governista”. Mastella non si dice meravigliato nemmeno dell’incontro con Mario Draghi: “È da tempo che non mi meraviglia più nulla di ciò che fanno i grillini. Sono come la definizione del romanticismo: l’infinito e l’abisso. Se non vuoi che si sappia, riesci a non farlo sapere: questa è la regola. In quel caso qualche accorgimento, volutamente, è mancato”.

L’ex Guardasigilli ne ha anche per Romano Prodi e Silvio Berlusconi, di recente a colloquio: “Ricordo quando andai da Fanfani per perorare la candidatura di De Mita nel panorama democristiano: a quell’epoca Moro e Fanfani erano antagonisti. E mi disse: “Vedi che broccoli abbiamo trovato nell’orto?”, ritenendo che la classe dirigente fosse abbastanza modesta. Probabilmente Prodi e Berlusconi si sono sempre resi protagonisti e antagonisti, ma adesso valutano che il paesaggio è davvero rarefatto, considerando la qualità modesta dei gruppi presenti. Entrambi quindi si rispettano. Per cui la mia proposta è che vengano nominati entrambi senatori a vita”. Infine le regionali e il tema delle alleanze tra Pd e M5S , guardando ai casi complessi di Puglia, Campania e Liguria?: “Un errore politico enorme che non abbiano candidati unici. Che alleanza è allora? Credo siano impediti sia Zingaretti che i grillini: questi ultimi pur di non avanzare di un millimetro finiscono per stare fermi. Entrambi fanno finta di camminare segnando il passo”.

Non ultimo il dibattito sul aspro sul Mes, con tensioni anche da parte del M5S. “Io e credo anche la maggioranza degli italiani ci stiamo facendo la stessa domanda- dice sul punto Mastella- Dal momento che non c’è il rischio di essere considerati alla stregua della Grecia, quindi con il rischio troika in casa nostra, non vedo perché non fidarsi delle garanzie offerte dalla Presidente della Commissione Ue Von der Layen, dalla Cancelliera Merkel e dal commissario Ue Gentiloni”.

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