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Le famiglie No Dad dicono basta alla didattica a distanza e pretendono che il 7 gennaio si torni tutti a scuola e che lì si resti fino alla fine dell’anno scolastico. Richieste che sono rivolte alla Regione Campania e al presidente, Vincenzo De Luca. Ma le richieste non si fermano qui.

I genitori chiedono: una medicina territoriale di prossimità che garantisca di testare, tracciare e trattare i pazienti covid perché «la quarantena infinita non è la soluzione»; screening periodici e dispositivi di protezione adeguati e gratuiti per garantire il rientro a scuola in presenza, continuità e sicurezza; tamponi gratuiti per tutti: alunni, docenti, Ata, famiglie; test non invasivi per i bambini; test rapidi gratuiti disponibili nelle farmacie; presidi sanitari nelle scuole per garantire a tutti gli alunni, nessuno escluso, l’accesso a prevenzione e cure primarie; una vera riorganizzazione del trasporto pubblico con più risorse e più mezzi, adeguati e sicuri, a tutela di studenti e lavoratori; reperimento di spazi ulteriori per le scuole e adeguamento immediato di tutte le strutture esistenti perché – affermano – «la scuola all’aperto è una necessità pedagogica che va ben oltre la pandemia» e infine dati pubblici e accessibili.

«Ci chiediamo – dicono – che cosa abbia fatto da marzo ad oggi la Regione Campania per mettere le scuole in condizione di aprire e non chiudere al primo prevedibile aumento dei contagi. Perchè solo qui ha chiuso anche la scuola primaria?».

E intanto le famiglie No Dad sono tornate a manifestare con un presidio davanti all’ospedale Cardarelli per esprimere «solidarietà» al personale sanitario su cui – dicono – «il presidente De Luca ha cercato di scaricare la responsabilità dell’inadeguatezza del nostro sistema regionale».

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