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Potrà essere identificata solo nella giornata di domani, attraverso le impronte digitali, la donna di colore aggredita e ridotta in fin di vita da un polacco di 45 anni la scorsa notte a Salerno.

    L’identificazione però – spiegano gli investigatori – potrà avvenire solo se la donna, che rimane in condizioni gravissime, non è clandestina e se le sue impronte sono state prelevate in una qualche occasione in passato.
    Sicuramente più lunghi saranno i tempi per arrivare all’identificazione utilizzando immagini fotografiche, dal momento che il viso della donna – riferiscono i Carabinieri – è completamente tumefatto per le percosse ricevute che – sempre secondo quanto riferito dagli investigatori – sono state violentissime.
    Rispondendo alle domande dei Carabinieri relative all’identità della donna, il polacco ha riferito quattro nominativi diversi, nessuno dei quali corrispondenti al vero. I Carabinieri ipotizzano che sia lui, sia la donna, sono senza fissa dimora; ancora da verificare l’esistenza di una relazione sentimentale fra i due, come sostenuto dall’uomo che, dopo l’arresto, ha negato di aver picchiato la donna. Il polacco – secondo gli investigatori – aveva bevuto, era in stato confusionale ma ancora capace di intendere perché ha fornito in maniera corretta le sue generalità.
    L’aggressione è avvenuta nei pressi del Grand Hotel Salerno.
    Alcune persone che si trovavano nella zona hanno riferito di aver pensato che l’uomo si stesse scagliando contro un cane dal momento che la donna, esile di corporatura e mingherlina, si era accovacciata a terra per difendersi dalle percosse. Un testimone ha ricostruito ai Carabinieri quello che è accaduto spiegando che era impossibile fermare l’uomo, che non aveva armi o coltelli, perché la sua furia era senza controllo.

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