Alessandro Barbano
1 minuto per la letturaLa Fondazione Mario Dodaro, socio unico della società editrice Edizioni Proposta Sud Srl, ha nominato Alessandro Barbano direttore editoriale dell’Altravoce dell’Italia-Quotidiano del Sud e di Feuromed, Festival Euromediterraneo dell’Economia.
«Barbano ha al suo attivo una quarantennale esperienza nei quotidiani nazionali e locali, che lo ha portato tra l’altro a dirigere il Messaggero, il Riformista, il Corriere dello Sport – Stadio e il Mattino di Napoli. Con il suo incarico si conferma la volontà dell’Editore di valorizzare il ruolo del giornale e la sua identità nel panorama editoriale nazionale»
Alessandro Barbano (Lecce, 26 luglio 1961) è un giornalista, scrittore e docente italiano. È stato direttore de «Il Messaggero», «Il Riformista», «Il Mattino», condirettore del «Corriere dello Sport-Stadio», vicedirettore de «Il Messaggero» e del “Nuovo Quotidiano di Puglia”. Laureato in giurisprudenza all’Università di Bologna, giornalista professionista dal 1984, ha alle spalle quarantacinque anni di professione.
Ha insegnato giornalismo in diverse università ed è autore di dieci saggi dedicati al giornalismo e a temi di carattere politico e sociale, tra cui «La gogna», Marsilio 2023; «L’inganno», Marsilio 2022; «Troppi diritti», «Le dieci bugie» e la «Visione», Mondadori 2018-2020, «Dove andremo a finire», Einaudi 2011, Manuale di giornalismo, Laterza 2102. Ha ricevuto per la sua professione premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Bordin per l’informazione giudiziaria, assegnatogli dell’Unione nazionale delle Camere Penali.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
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