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Kenneth Branagh è Hercule Poirot in Assassinio sul Nilo

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A FEBBRAIO riparte il cinema, sperando che riparta un po’ tutto e che la comunicazione generalista la smetta di terrorizzare le persone. Sul calo degli spettatori di Natale non ha inciso solo il DPCM del 23 dicembre, ma soprattutto la fake news data per certa sull’obbligo di tampone anche per i vaccinati e possessori di Super Green Pass, annunciata a caratteri cubitali da tutti i giornali e rivelatasi infondata. Così come il pezzo allarmante dell’Ansa del 14 gennaio, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana “Cinema sotto choc, fuga di spettatori e di film”, che non ha certo contribuito a rasserenare l’animo di chi avrebbe voluto recarsi al cinema. Ora questa tragedy raccontata dalla stampa main stream potrebbe finire di fronte all’elezione del Capo dello Stato, le tre dosi ormai somministrate alla quasi totalità della popolazione e lo svolgimento del festival di Sanremo.

C’è bisogno di chiudere una delle pagine più buie della storia dell’umanità, sta a noi comunicatori fare la nostra parte. Il cinema, in questo, dà una grossa mano, facendo uscire tra febbraio e marzo numerosi film, alcuni anche molto importanti, come ad esempio Uncharted il 17 febbraio o The Batman il 3 marzo.

Ma andiamo con ordine. In questo mese breve che farà da ponte alla Primavera e che dovrebbe coincidere con la fine dell’incubo, le distribuzioni rilanciano e posizionano alcuni dei loro titoli migliori. Segno di una grande spinta e di una voglia di ripartenza. Gli occhi di Tammy Faye questa settimana magari non farà milioni di incasso, ma sulla qualità del film che aprì la Festa di Roma nessun dubbio, con la meravigliosa (anche se trasformata) Jessica Chastain tra le dive del momento.

La settimana prossima i film importanti sono almeno tre: Assassinio sul Nilo di Kenneth Branagh, Merry Me con Jennifer Lopez e Owen Wilson e la commedia francese Il discorso perfetto. Il 17 febbraio è una data che farà felici gli appassionati di cinema d’autore con i due italiani proveniente dal Festival di Berlino, Leonora Addio di Paolo Taviani e Una Femmina di Francesco Costabile, ma soprattutto sarà il giorno del documentario capolavoro Ennio, diretto da Giuseppe Tornatore, sul genio assoluto Ennio Morricone. Febbraio finisce il 24 con un altro film di Kenneth Branagh, il sontuoso Belfast, miglior sceneggiatura ai Golden Globes, miglior film a Toronto, miglior regia ad Alice nella Città (Roma) e un’infinità di altri riconoscimenti e candidature per un romanzo di formazione, forte e poetico, sullo sfondo degli anni caldi degli attentati dell’IRA in Irlanda del Nord, tra terrorismo, resistenza, indipendentismo, primi amori, quotidianità, sogni infranti da tensioni sociali.

In tutto saranno 28 le prime visioni in sala a febbraio, più o meno 7 a weekend, praticamente un film al giorno. Al cospetto, e a dispetto, di chi parlava di film in fuga, di cinema sotto choc e che la stella cometa di Don’t look up si sarebbe abbattuta sulle sale cinematografiche del nostro Paese nel giro di qualche settimana. Non ora, non ancora. Probabilmente mai.


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