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Paolo Beldì, morto a 66 anni

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MILANO – È morto nella sua casa vicino Stresa il regista Paolo Beldì, 66 anni. Da quanto si apprende, il regista ,anima di trasmissioni come “Quelli che il calcio”, “Anima mia”, e tre edizioni del Festival di Sanremo, è stato trovato morto dai soccorritori: la causa più probabile è un arresto cardiaco. L’allarme è stato dato da amici che ieri sera lo aspettavano per vedere Belgio-Italia e non l’avevano visto arrivare.

Negli anni Ottanta Beldì fu uno dei più attivi registi della neonata Fininvest, sia per programmi sportivi sia di intrattenimento, come ad esempio “Mai dire Banzai” e “Mai dire mundial”. Nello stesso periodo firmò come autore le musiche originali di Drive in per quattro anni con Roberto Negri. Deve il suo esordio nel varietà ad Antonio Ricci che lo chiamò a dirigere prima “Lupo solitario” e dopo “Matrjoska”.

In seguito passò alla Rai, dove dal 1990 è stato il regista di “Mi manda Lubrano” e di altre trasmissioni, firmando “Svalutation” con Adriano Celentano e “Su la testa” di Gino e Michele con Paolo Rossi. Con “Diritto di replica” insieme a Fabio Fazio e Sandro Paternostro si fece notare per l’indugio sui dettagli, scarpe comprese.

Dal 1993 al 2009 è stato l’ideatore e regista di “Quelli che il calcio”, prima condotto da Fazio e in seguito da Simona Ventura. Sempre nel 1997 diresse “Anima mia”, trasmissione musicale di Fabio Fazio e Claudio Baglioni. Nel 1998 scrisse e dirisse “Qualcuno mi può giudicare” sulla biografia di Caterina Caselli. Nel 1998 è stato il regista di “Cocco di mamma”, su Raiuno. Nel 1999 affianca di nuovo Celentano con “Francamente me ne infischio” ed ancora nel 2005 con “Rockpolitik” e nel 2007 con “La situazione di mia sorella non è buona”.

Beldì ha avuto l’incarico di curare la regia anche per tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1999 (Fabio Fazio), nel 2000 (ancora Fazio) e nel 2006 (Giorgio Panariello). Per Raidue dirisse anche Gene Gnocchi ne “La grande notte del lunedì sera” e “Artù”. Con Cochi e Renato invece “Stiamo lavorando per noi”, con ospiti Enzo Jannacci e Renzo Arbore. Nel novembre 2009 è stato il regista di “Grazie a tutti”, show in onda per quattro domeniche in prima serata su Rai 1, condotto da Gianni Morandi. Nel 2010 diresse in marzo lo show di Gigi D’Alessio su Rai 1 dal titolo “Gigi questo sono io” e poi dal 27 aprile, sempre su Rai 1, “Voglia d’aria fresca” con Carlo Conti.

Nel 2011 tornò a curare la regia della trasmissione “Quelli che il calcio” condotta da Victoria Cabello e sempre per Rai 2 cura la ripresa del concerto di Zucchero Fornaciari da Reggio Emilia. L’8 e 9 ottobre 2012 diresse lo show di Adriano Celentano trasmesso in diretta su Canale 5 dall’Arena di Verona dal titolo “Rock Economy”. Nella stagione 2013-2014 Beldì è stato per la diciottesima volta al timone di “Quelli che il calcio”. Nel 2015 fa parte della giuria di esperti del Festival di Sanremo, condotto da Carlo Conti. Nello stesso anno tornò a svolgere il ruolo di regista per il talk show “Ballarò”, condotto da Massimo Giannini.

Aveva scritto anche tre libri, uno dei quali dal titolo “Perchè inquadri i piedi?”, sulla sua caratteristica di inquadrare particolari a prima vista insignificanti. Gli altri due erano dedicati alla passione per la Fiorentina, la sua squadra del cuore.


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