X
<
>

Ursula Von der Layen

Condividi:
6 minuti per la lettura

L’obiettivo è affrancarsi dalla dipendenza energetica da Mosca nel più breve tempo possibile. Per raggiungerlo l’Europa mette in campo circa 300 miliardi di euro per finanziare il piano, il RePowerEu, che sosterrà i 27 Paesi membri nel processo di affrancamento.

Risparmio energetico, massima accelerazione sulle rinnovabili e diversificazione delle fonti di approvvigionamento sono «i tre livelli» su cui è costruito il piano per sostituire i combustibili fossili russi, che prevede anche acquisti comuni di gas, Gpl e idrogeno in modo da garantire le forniture necessarie senza innescare concorrenza tra i Paesi. Ma non il tetto al gas proposto dal governo italiano: manca l’accordo tra gli Stati. La Commissione lo considera una extrema ratio in caso di una completa interruzione della fornitura di gas russo, facendolo quindi rientrare nel piano di emergenza che contempla anche razionamenti e “spirito di solidarietà” tra i partner.

«La guerra di Putin sta sconvolgendo il mercato energetico globale. Mostra quanto dipendiamo dai combustibili fossili importati. E quanto siamo vulnerabili a fare affidamento sulla Russia per importare i nostri combustibili fossili. Ora dobbiamo ridurre il più rapidamente possibile la nostra dipendenza energetica dalla Russia. E sono convinta che lo possiamo fare»: la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen illustra in conferenza stampa, a Bruxelles, i cardini del progetto di affrancamento della Ue dalla Russia, sottolineando che i passi finora compiuti hanno già consentito alla Ue di ridurre dal 40% al 26% (il dato è di aprile) le importazioni da Mosca.

Il progetto «è ambizioso» e gli obiettivi chiari

Dei 300 miliardi in dote al piano, 72 sono in sovvenzioni, 225 in prestiti, ha spiegato von der Leyen.

In particolare, per eliminare gradualmente le importazioni russe, che oggi costano circa 100 miliardi l’anno, da qui al 2027, spiega la Commissione europea, sono necessari investimenti per 210 miliardi di euro. I soldi arriveranno dalle risorse non utilizzate del Next Generation EU, dei fondi di coesione (26,9 miliardi) e della Politica agricola comune (7,5 miliardi). Oltre ad attingere ai 225 miliardi di euro di prestiti ancora non richiesti nell’ambito del Recovery fund, gli Stati potranno contare su una dotazione finanziaria extra da 20 miliardi di euro in sovvenzioni ricavate dalle vendite del sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Ue (Ets). Gli interventi dovranno ovviamente essere in linea con gli obiettivi del Piano, concordati con la Commissione e rispettare un cronoprogramma. «In fondo è un capitolo aggiuntivo, un’appendice del Pnrr», afferma il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni.

Per l’Italia, che ha già chiesto tutti i prestiti nel Pnrr, spiegano fonti di Palazzo Chigi, «resta la possibilità di accedere a quelli che non saranno comunque richiesti dagli altri Stati membri nonché di aumentare la dimensione del Piano attraverso il trasferimento dei fondi» resi disponibili dalla Commissione. Fermo restando, si aggiunge, che il RePowerEu «non comporta automaticamente cambiamenti né per i progetti né per i finanziamenti del Pnrr».

I fondi, spiega von der Leyen, includono «fino a 10 miliardi di euro di finanziamenti nei collegamenti mancanti per il gas e il gas naturale liquefatto, in modo che nessuno Stato membro rimanga tagliato fuori. E fino a 2 miliardi di euro per le infrastrutture petrolifere in vista dell’interruzione delle importazioni di petrolio russo» prevista dal sesto pacchetto di sanzioni a Mosca ancora in stallo. «Tutto il resto del finanziamento andrà ad accelerare e incrementare il ritmo della transizione verso l’energia pulita», dice evidenziando che il RePowerEu “spinge” sulla velocizzazione delle procedure di autorizzazione per le energie rinnovabili e le infrastrutture associate come le reti che «oggi possono durare dai sei ai nove anni» per gli impianti eolici e che si punta a ridurre a uno.

Quanto agli obiettivi, Bruxelles alza l’asticella del fabbisogno energetico coperto dalle rinnovabili dal 40% al 45% entro il 2030, un traguardo da raggiungere raddoppiando la capacità energetica fotovoltaica entro il 2025 e installando pannelli solari per 600 GW entro il 2030. Da qui l’obbligo di installare pannelli solari sui nuovi edifici pubblici e commerciali entro il 2025 e sui nuovi edifici residenziali entro il 2029. Viene poi aumentato dal 9% al 13% l’obiettivo vincolante di efficienza energetica nell’ambito del pacchetto Fit for 55 per l’attuazione del Green Deal europeo. Si mira anche a raddoppiare il tasso di diffusione delle pompe di calore e misure per integrare l’energia geotermica e solare termica nei sistemi di teleriscaldamento. Si pone l’obiettivo di 10 milioni di tonnellate di produzione nazionale di idrogeno rinnovabile e 10 milioni di tonnellate di importazioni della fonte pulita entro il 2030 per sostituire gas naturale, carbone e petrolio nelle industrie e nei settori dei trasporti difficili da decarbonizzare.

Per accelerare i progetti sull’idrogeno verranno inoltre stanziati 200 milioni di euro per la ricerca. Il RePowerEu include anche una serie di azioni per ridurre il consumo di combustibili fossili nell’industria e nei trasporti. Misure che dovrebbero garantire di risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, oltre a quanto già previsto dalle proposte sul Fit for 55. Si poi spinge sulla comunicazione per incentivare i cambiamenti comportamentali che nel breve periodo potrebbero ridurre la domanda di gas e petrolio del 5%. Per ridurre la dipendenza dalle importazioni dalla Russia l’Ue avrà bisogno di aumentare «nei prossimi 5-10 anni di 44 TWh la produzione di energia dal nucleare e di 100 TWh di carbone, si tratta di un aumento di circa il 5% nel mix energetico», si è evidenziato a margine della presentazione del pacchetto.

Se i tempi non sono maturi per il tetto al gas – che è ammesso solo in caso di stop alle forniture e per un tempo limitato alla durata dell’emergenza, senza compromettere la capacità della Ue di attrarre fonti alternative e ridurre la domanda – viene consentito agli Stati di ricorrere alla “cassetta degli attrezzi” già autorizzata dalla Commissione, che comprende, tre le altre cose, la possibilità di intervento sui mercati dell’energia nazionali, inclusa la ridistribuzione di extra-profitti, mentre da parte della Commissione c’è l’impegno ad adottare strumenti per proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi.

La presentazione del RePowerEu è anche l’occasione per rilanciare il piano Ue per la Difesa – che prevede nei prossimi anni spese per 200 miliardi – attraverso l’istituzione di una task force congiunta con gli Stati membri, spiega von der Leyen, «per coordinare i rifornimenti immediati e le esigenze di approvvigionamento» che sarà accompagnata da «uno strumento di incentivazione finanziaria all’acquisto congiunto» che, con l’adozione di una normativa ad hoc, potrà beneficiare dell’esenzione totale dell’Iva.

La Commissione propone poi l’integrazione degli aiuti a Kiev con fondi fino a 9 miliardi per il 2022 e una piattaforma per la ricostruzione del Paese che veda in campo l’Ucraina, i 27 Paesi Ue e altri donatori e istituzioni internazionali: «Questi investimenti – sostiene von der Leyen – aiuteranno all’Ucraina a uscire più forte e resistente alla devastazione causata dai soldati di Putin».


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE