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Hiroshima, mezzanotte ore locali, Giorgia Meloni si presenta davanti ai cronisti. È il momento della conferenza stampa. Incipit della presidente del consiglio: «Non riesco più a stare lontano dall’Italia in un momento tanto complesso: ho bisogno di lavorare in prima persona per dare le risposte necessarie: voglio ringraziare le 5.000 persone che stanno dando una mano come tutti i ministri che si stanno occupando. La mia coscienza mi impone di tornare».

Oggi sarà dunque in Emilia Romagna per portare un abbraccio alle popolazioni colpite e promettere sostegno e aiuti concreti. Insomma, l’inquilina di Palazzo Chigi, con un giorno di anticipo, decolla dal Giappone con il volo di Stato per raggiungere la regione italiana ferita dall’alluvione. La conferenza stampa, a notte fonda, è il momento in cui Meloni tira le somme della due giorni. Prima di tutto un annuncio: il G7 2024 si terrà nella seconda metà di giugno in Puglia: «Abbiamo scelto la Puglia – spiega – come sede del G7 perché storicamente ha svolto la funzione di ponte tra Occidente e Oriente: anche Francesco l’ha scelta per un evento senza precedenti, terra simbolo di dialogo tra oriente e occidente».  Però, scherza la premier, «la sede precisa ve la dico la prossima volta. C’è tempo, è fra un anno. Ce l’ho, ma preferisco dirvela la prossima volta».

Sia come sia, come è andato il vertice giapponese?  «Ho anticipato agli altri leader le nostre priorità. Sull’Ucraina, vogliamo il rispetto delle regole internazionali. Sicurezza energetica,  migrazioni e l’attenzione all’Africa su cui c’è stata colpevole dimenticanza». E ancora: «Sono molto soddisfatta del contenuto che abbiamo portato alla discussione e dei risultati che abbiamo ottenuto, siamo considerati partner seri e affidabili». Meloni fa sapere ai cronisti che il consesso del G7 è stata l’occasione per discutere su molte crisi in atto. In particolare, «la sfida è aiutare gli africani ad usare le risorse».

Ed è stato quest’ultimo oggetto del confronto con Emmanuel Macron. Il faccia a faccia con il presidente francese arriva a una settimana dalle parole di fuoco del ministro Darmanin contro Meloni che ha definito «incapace di gestire i flussi migratori». Tutto rientrato?  «Con Macron è andata bene come i precedenti incontri: siamo concreti al di là delle cose in campagna elettorale che ciascuno di noi ha. Siamo due Paesi vicini su moltissimi dossier. Il prossimo Consiglio Ue deve agire subito sulla Tunisia e c’è piena disponibilità a dare una mano non tanto all’Italia ma all’Europa di cui siamo la frontiera». Anche perché insiste Meloni «non possiamo diventare un campo profughi, l’unico mezzo è difendere la frontiera esterna».

Va da sé, l’altro piatto forte del G7 è stata la guerra tra Russia e Ucraina. Presente a sorpresa il premier ucraino Zelensky, al quale tutti i presenti hanno rinnovato aiuti militari e sostegno economico. «Credo che dobbiamo continuare a  fare il nostro lavoro continuando a sostenere l’Ucraina, per quello che possiamo fare ma il grosso del lavoro lo stanno facendo gli ucraini. Se avessimo abbandonato l’Ucraina all’invasione, ora vedremmo il mondo nel caos».

Non manca un passaggio sull’incontro con Joe Biden e di conseguenza sulle pressioni che gli Stati Uniti starebbero facendo al Belpaese affinché abbandonino il memorandum della via della Seta: «L’Italia è l’unica nazione del G7 ad aver sottoscritto il Memorandum ma non è il Paese europeo né occidentale ad avere i rapporti più stretti con la Cina. Il che vuol dire che si possono avere buone relazioni con la Cina senza per questo far parte di un piano strategico». C’è spazio per una risposta sull’uscita del presidente canadese che ha attaccato l’Italia sui diritti Lgbt: « Credo che Trudeau fosse vittima di una fake news, di certa propaganda che arriva ma, quando  chiedi nel merito, ciò di cui parliamo non si ha notizia. Alla fine siamo venuti a capo della vicenda, probabilmente è stato un po’ avventato, ho spiegato che noi non abbiamo fatto nessun provvedimento in materia». Meloni lascia Hiroshima con quest’ultima risposta. Direzione Emilia-Romagna dove «chiaramente dovremo stanziare le risorse per l’emergenza, per quelle della ricostruzione dobbiamo aspettare di capire di più parlando con le persone. Le risorse le troviamo, da qui grande disponibilità da Biden all’Ue. Non grazie a me ma al ruolo dell’Italia».


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