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SI INFIAMMA la campagna elettorale mentre i partiti chiudono le liste per le prossime elezioni del 25 settembre. Non ci sono novità rispetto alle indiscrezioni uscite negli ultimi giorni. Tuttavia il Campidoglio sembra tornare ai tempi bui dell’amministrazione Raggi quando uno scandalo al giorno squassava il palazzo.

Ieri è saltato sui carboni ardenti il capo di Gabinetto di Roma, Albino Ruberti, che si è dimesso per la pubblicazione di un video su una lite durante una cena privata in cui si sente la voce di un commensale esplodere “Mi ti compro”, Io ti compro. Quale finezza si coglie nell’espressione che, viene escluso, non trattava elementi corruttivi.

Figlio del più noto Rettore della Sapienza, Antonio, Albino detto Rocky per il carattere focoso si è speso molto come sponsor del sindaco, Roberto Gualtieri. La cui poltrona, stante l’esperienza passata, dicono in Campidoglio, non è così contesa da competitor incalliti. Benché il caso Russia tenga ancora banco, è scoppiata una lite fra Giorgia Meloni ed Enrico Letta che ha accusato la leader di Fratelli d’Italia di screditare il nostro Paese. Come? “La differenza tra la sinistra italiana ed i patrioti italiani? Semplice -ha risposto lei – i patrioti difendono sempre l’Italia mentre la sinistra va in giro a screditare la nazione per difendere il proprio tornaconto. Letta utilizza la sua intervista alla Cnn non per parlare bene della sua patria, o almeno del suo programma, ma per lanciare allarmi  e menzogne su Fdi: dice che in caso di vittoria del centrodestra, sarà la catastrofe in Italia ed Europa”.

Risposta di Letta: “Meloni mi accusa di screditare l’Italia all’estero? Perché espongo con i fatti le scelte del suo partito in Ue. Nello stesso giorno lei parla di obbligo di fidejussione per gli stranieri, blocco navale fuori dai nostri confini, Pnrr da rinegoziare. Tre follie per chi ci guarda da fuori”.

Ma le reazioni al discorso di Medvedev toccano tasti assai delicati. Matteo Salvini che si è rifugiato in via Bellerio a Milano, ha detto che la vicenda russa non influirà sulle elezioni. “Non vado in Russia da anni e non ho contatti con politici russi da anni. Mi occupo di Italia. Spero che la sinistra in 30 giorni non continui a parlare di marziani o di insulti. Non ho mai stretto accordi di nessun tipo con nessuno”. Ma lancia un’accusa a vecchi inquilini di Palazzo Chigi. “Al governo ben prima di me, qualcuno ha fatto affari e accordi commerciali con la Russia. C’è e  proprio alla sinistra”. Ma il ministro Luigi Di Maio ha reagito subito: “È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni”.

Salvini ha ripreso: “Io penso che la squadra del centrodestra è vincente e compatta mentre la sinistra è divisa in 4”. Mentre racconta queste cose circola la notizia che per Bossi non sembra esserci posto. Verrà trovato entro le prossime 24 ore? Oppure si tratta di un bluff elettorale? Salvini afferma di avere l’ambizione di trasformare la Lega nel traino del centrodestra.

Arriva una news. Il centrodestra vuole chiudere nelle prossime 24 ore. Il pallavolista Luigi Mastrangeli e l’editore  Antonio Angelucci scaldano i muscoli per una candidatura. Salvini può correre anche in Calabria e Puglia.

Un’agenzia di Osvaldo Napoli di Azione fa notare come le proposte siano sui collegi e non sulle bollette del gas. L’onorevole Napoli sostiene che “Spagna e Portogallo hanno ottenuto la deroga di un anno dall’Unione europea per mettere un tetto al prezzo del gas. L’autunno, cioè domani, è alle porte e il caro-bollette è pronto a esplodere mettendo in ginocchio imprese e famiglie. I partiti si occupano di se stessi, di come sistemare tizio e caio in questo o quel collegio, ma sulla crisi energetica, che minaccia di rimangiarsi in poche settimane un anno di crescita economica, non si è sentita finora una sola sillaba da Lega, FdI, Pd o M5S. Sono tutti impegnati a promettere il paradiso in terra, mentre gli italiani rischiano di trovarsi in pieno inferno in pochi giorni. Ha ragione il presidente di Confcommercio Veneto Patrizio Bertin quando invoca più rigassificatori e il ritorno all’estrazione di gas dall’Adriatico”.


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