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Silvio Berlusconi

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L’ultima intervista ai quotidiani di Silvio Berlusconi risale al 20 novembre. Quel giorno il Cavaliere fece una lunga chiacchierata al Giornale di famiglia. Titolo: «Serve una svolta sul fisco». Solo pochi giorni più tardi  il governo di Giorgia Meloni approverà la manovra finanziaria in consiglio dei ministri. Ed è dunque nel corso di quel dialogo con il direttore Augusto Minzolini che l’ex premier prova a inviare una serie di messaggi alla presidente del Consiglio. Molti dei quali resteranno inascoltati dall’inquilina di Palazzo Chigi.

Il Cavaliere invoca la detassazione e decontribuzione degli stipendi dei giovani neo assunti. E, aggiunge, «è necessaria la detassazione totale di pane, latte e altri prodotti di prima necessità, come la riduzione dell’Iva per i prodotti di prima infanzia».Si arriva al giorno del via libera alla legge di bilancio. Qualche briciola azzurra viene accolta, ma non è sufficiente. Il Cavaliere si sente snobbato dai vertici di Palazzo Chigi. Si aspettava qualcosa in più da parte degli alleati. «Mi telefonassero».

Ed è proprio da quel momento che  il leader azzurro si inabissa.  «È ad Arcore, è sempre al lavoro, segue i dossier, è in contatto con i capogruppo di Camera e Senato e con i ministri, ma si tiene lontano dalla Capitale» fanno sapere dall’inner circle. Sembra quasi voglia sottolineare il distacco dal Palazzo e dall’esecutivo.  Qualcuno inizia a sospettare che forse si sia stufato della politica attiva. Anche perché oggi non è il player centrale della coalizione, ma solo un partner di minoranza.

Sia come sia,  mercoledì scorso interviene a distanza, in video conferenza, all’assemblea di gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati che aveva all’ordine del giorno la legge di Bilancio. Ribadendo il seguente concetto: «Forza Italia darà un contributo concreto e qualificato alla scrittura di un testo che affronti l’emergenza più grave, quella del caro energia, ma che deve cominciare a disegnare l’Italia del futuro».

Ed è a questo punto dell’intervento, dove non c’erano né telecamere né taccuini, che si è lasciato scappare: «Chiederemo alla maggioranza un impegno ulteriore sulla detassazione dei nuovi assunti, anche per offrire un lavoro ai giovani che oggi vivono con il reddito di cittadinanza, e per aumentare le pensioni più basse, gravemente erose dall’inflazione».

Da quel momento in poi è sparito. Raccontano che ha osservato con un certo interesse l’incontro tra Giorgia Meloni e Carlo Calenda. E, in particolare, è rimasto colpito dalle parole del leader di Azione: «Forza Italia smetta di sabotare il governo». Parole che suonano strano all’orecchio di Berlusconi che non perde un attimo e telefona ai suoi, come ha raccontato il Fatto Quotidiano: «Non è il Terzo Polo, ma il quarto. Anzi, la sesta lista sono irrilevanti e condannati a stare all’opposizione da dove non possono incidere in alcun modo». Il Cavaliere ha intuito che dalle parti di Renzi e Calenda non scherzano. Obiettivo: svuotare Forza Italia e conquistare gli elettori moderati. «Hanno pochi parlamentari e non possono sostituirci».

Il leader azzurro non è solo infastidito dalla legge di bilancio e dal tentativo di Opa da parte di Azione e Italia viva. Ritiene altresì dietro questo attivismo ci sia un tentativo del Terzo Polo di provare a ottenere una poltrona strategica, come la presidenza della Vigilanza Rai, che nella passata legislatura è stata detenuta da Forza Italia con Alberto Barachini. In questo contesto le prima fila del partito di Berlusconi battono i pugni ogni santo giorno. Licia Ronzulli chiede con forza di intervenire sul superbonus per aiutare le imprese in difficoltà e sbloccare i crediti con le banche. «Se non si sbloccano i crediti incagliati le aziende falliscono, se falliscono si perdono i posti di lavoro». Si vedrà in Parlamento se questi consigli saranno accolti.

Nell’attesa riprendono quota le indiscrezioni sulle trattative tra la famiglia Berlusconi e Angelucci per la vendita del Giornale. Una ipotesi di vendita che certifica il distacco del Cavaliere dalla politica. E fa il paio con il silenzio di questi giorni. 


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