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Calenda e sullo sfondo Renzi

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Venuto meno il progetto del Terzo Polo, viene meno l’approdo sicuro a cui guardava chi nei dem esprimeva disagio per la segreteria Schlein.

“Naufragato” sugli scogli della politica il progetto del Terzo Polo, viene meno quell’approdo sicuro a cui guardava chi, nel Partito democratico, esprimeva disagio per la nuova stagione aperta nei Dem dalla segretaria Elly Schlein. Si spengono, così, i mugugni per le scelte fatte dalla leader dem sulla composizione della segreteria del partito e sulla scelta dei capigruppo di Camera e Senato.

Tra i parlamentari dem non si commenta volentieri quanto accade in casa altrui. Ma è un fatto che la fine del progetto di Renzi e Calenda contribuisca a placare gli animi e più di qualcuno tira un sospiro di sollievo: «Se fino a ieri c’era chi annunciava di accasarsi con Renzi, oggi tutto tace».

TERZO POLO, DEM DISSIDENTI E GESTIONE DELLA NUOVA STAGIONE SCHLEIN

Il tema della tenuta degli esponenti e, soprattutto, degli elettori “moderati” è tuttavia reale e non è niente affatto estraneo alla segretaria che lo ha visto rilanciare da una voce che nel partito fa sempre molto rumore, quella di Romano Prodi: «I moderati vanno recuperati», ha detto il Professore dalle pagine del quotidiano della Cei, Avvenire. Una scelta, quella del giornale cattolico, che non appare affatto casuale. I temi su cui trovare un terreno comune dentro il partito non mancano di certo, d’altra parte: l’Ucraina, la diplomazia europea, i migranti, il welfare, l’agenda sociale.

Un primo passo è stato compiuto sulla sanità, questione sulla quale il Partito democratico ha lanciato una mobilitazione che, per il momento, rimane circoscritta alle Aule parlamentari. Il Def del governo Meloni ha, infatti, allarmato i dem per le ricadute che questo potrebbe avere sui fondi alla sanità pubblica. Da qui la presa di posizione della segreteria dem.

Prima con Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità del partito che, richiamando le parole di Papa Francesco, spiega: «Il governo Meloni, come dimostra anche il Def appena approvato, sta riducendo i fondi per la sanità pubblica, rischia di perdere i fondi del Pnrr destinati alle case di comunità e con la l’autonomia differenziata aumenta le diseguaglianze a discapito delle Regioni e dei territori maggiormente in difficoltà. La salute è un diritto previsto dalla nostra Costituzione e il Pd si adopererà in ogni modo, a fianco dei sindacati e degli amministratori regionali, per organizzare una mobilitazione a sostegno della sanità pubblica», assicura Sereni.

PNRR, SOCIALE E AUTONOMIA DIFFERENZIATA: LA PIATTAFORMA DI OPPOSIZIONE DEL PD

Sul valore costituzionale della sanità pubblica si sofferma anche Marco Sarracino, responsabile coesione territoriale e Sud della segreteria, che ribadisce: «Il combinato disposto messo in atto dal governo Meloni con il mancato utilizzo delle risorse del Pnrr nel sociale, con il Def che non considera la sanità un asset pubblico da salvaguardare e sul quale investire». A questo si aggiunge il progetto di autonomia differenziata «che rischia di spaccare in due l’Italia». Di fronte a tutto questo, aggiunge l’esponente dem, «il Pd si mobiliterà nelle istituzioni e nel Paese per chiedere che la sanità pubblica venga adeguatamente finanziata. E che si realizzi proprio per il Sud un piano straordinario di investimenti per colmare l’attuale divario e per evitare che si accentuino le disparità».

Di uguale tenore le prese di posizione di altri membri della segreteria come Alessandro Zan e Marco Furfaro, ma anche da parte dei capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, come dei deputati e dei senatori semplici. Una risposta anche a quanti, nel partito, chiedevano che si portassero avanti battaglie, non solo sui diritti civili, ma anche sul sociale. Il tutto Elly Schlein lo porta avanti mentre prepara i due appuntamenti del partito della prossima settimana. Il primo sarà la direzione che dovrebbe essere convocata verso la fine della prossima settimana e alla quale seguirà la prima riunione della segreteria.

LA POSIZIONE DEI REPUBBLICANI EUROPEI

Sui temi caldi del centrosinistra fa sentire la sua voce anche il segretario nazionale dei Repubblicani Europei (Mre) Luciana Sbarbati: «Sono tutti in pista a farsi le scarpe gli uni con gli altri. Invece di studiare il modo per fare un’opposizione mirata e tutelare bisogni e diritti dei cittadini ed evidenziare le tante falle di questo governo che di certo non brilla per coraggio a differenza di quanto la presidente dichiara di continuo». «Basta attenzionare la politica estera – continua la Sbarbati – che alterna posizioni occidentali al supporto più o meno esplicito di cordate europee nazionaliste e populiste».

«Per non parlare poi della demolizione dei servizi pubblici essenziali: dalla sanità alla scuola e a quello che sta facendo il ministro Calderone sul lavoro come anche la questione dell’autonomia differenziata». «Il centrosinistra – chiede a gran voce Luciana Sbarbati – dovrebbe impegnarsi da subito ed in maniera forte sulle questioni serie e lasciar perdere litigi da pollaio e contrapposizioni moralistiche».


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