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Giulia Groppo, cleaning influencer, è la web star degli appassionati delle pulizie

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Dopo i virologi e il personale sanitario in lotta contro il Covid 19, c’è un’altra categoria particolarmente popolare in epoca di pandemia. Parliamo degli influencer del pulito, che elargiscono consigli e trucchi online per tenere le nostre abitazioni impeccabilmente igienizzate, un vero punto di riferimento per chi in quarantena ha tenuto a bada il timore del contagio lustrando casa.

Una delle cleaning influencer italiane più apprezzate è lei, Giulia Groppo, 35 anni, originaria di Rosolina in provincia di Rovigo. Il suo motto è: «Credo che una casa pulita e ordinata faccia bene al corpo e alla mente. Parlo tanto, pulisco di più. Sorrido sempre, igienizzo la vita».

Giulia, insegnante d’inglese con la passione per le pulizie, circa due anni fa ha aperto la sua pagina Instagram yesyoucandeggina e a colpi di spray disinfettante e consigli igienici elargiti con ironia, si è fatta strada nel cuore degli italiani alle prese con le faccende domestiche.

Anche le faccende domestiche annoverano degli appassionati. Chi sono le persone che la seguono?

Sono per lo più giovani dai 25 ai 35 anni. Non solo donne, ma anche uomini. Universitari fuorisede, single, oppure padri e madri di famiglia che mi dicono: “Mi sono reso conto di non aver mai pulito il forno. Ora come faccio?”, e poi tanti appassionati di pulizie che si confrontano con me sull’efficacia di alcuni prodotti. Oggi fare le faccende non è più considerato declassante. Tanti giovani amano le pulizie, perché sono consapevoli che una casa pulita contribuisce al nostro benessere psicofisico. Gli esperti la chiamano cleaning therapy: prendersi cura della casa è come prendersi cura di sé stessi».

Dunque, c’è chi tiene a bada lo stress in palestra e chi si sfoga tirando a lucido la cucina?

«Esattamente, fa bene al fisico e all’anima. Io stessa, quando sono nervosa o magari devo prendere una decisione importante, mi rimbocco le maniche e mi metto a pulire le fughe tra le piastrelle del pavimento. Mentre pulisco sola con me stessa, non solo mi rilasso, ma rifletto, pondero. Metaforicamente pulire vuol dire fare spazio nella nostra mente. Pensi che degli uomini mi hanno confessato di aver preso le decisioni più importanti della vita mentre lavavano la macchina… Inoltre, pulire l’ambiente che abitiamo con i nostri cari è un’atto d’amore nei loro confronti. Quando vedo mio marito indossare una camicia fresca di bucato e perfettamente stirata, sono felice e anche lui si sente coccolato».

Laura Antonelli, mentre spolverava su una scala in Malizia, è entrata per sempre nell’immaginario erotico degli italiani. Si tratti di lui o di lei, si può essere sexy anche con uno straccio in mano?

«Certo che sì. Vede, mia madre che ha gestito una lavanderia per vent’anni, mi diceva sempre: anche se fai tutto il giorno il bucato o le pulizie, non essere mai trasandata. L’ho sempre considerato un consiglio prezioso. Questo vale anche per gli uomini: oltretutto, statistiche alla mano, fare le pulizie in due fa bene alla coppia, aumenta il feeling».

Però, ancora oggi, le pulizie alla fine le fanno quasi sempre le donne. L’uomo ci fa o ci è?

«Penso si tratti di sensibilità diverse, le donne sono più attente alla cura del proprio ambiente, più pratiche e veloci, c’è poco da fare. Gli uomini in casa preferiscono smontare il filtro della lavatrice, pulire gli ugelli dei fornelli… Però tutti devono fare tutto, anche se non va e non piace».

Quando possiamo dire: la casa è pulita?

«Non esiste una regola. Ognuno deve trovare il proprio metodo per fare le faccende e rendere la casa pulita sì, ma secondo il proprio stile di vita».

Come è nata la sua passione per le pulizie?

«Da ragazzina. Negli anni in cui aiutavo mia madre che era sarta, a portare avanti anche la lavanderia. Al contrario di mia sorella, io l’aiutavo volentieri. E anche ai tempi dell’università continuavo ad essere un’appassionata di pulizie. Studiavo lingue e letterature straniere a Bologna e le mie coinquiline mi guardavano come fossi un’aliena: organizzavamo party a casa che duravano fino alle due del mattino e quando finiva tutto, mentre loro crollavano sul letto, io rassettavo fino alle quattro finché tutto non era di nuovo in ordine. Alla festa di laurea mi fecero la foto vestita da colf!».

Grazie alle pulizie ora è una web star, è stato un po’ un riscatto?

«Non mi sono mai sentita sfigata per il fatto che amassi pulire. Alla fine, mi ero costruita un po’ un personaggio, ero quella originale. E non sono permalosa. Ma certo, mai avrei immaginato che i miei post sulle pulizie avrebbero riscosso tanto interesse».

Come ha avuto l’idea?

«Insegno alla scuola media inglese e questa è la mia vera professione, però mi è sempre piaciuto scrivere. Circa due anni fa, mentre facevo le pulizie casalinghe, un giorno ho pensato: chissà se sarei capace di scrivere di detersivi con ironia? Così mi sono buttata. Dopo un paio di mesi in cui davo i miei consigli sul pulito, mi sono resa conto che quello che scrivevo suscitava interesse e pian piano, anche i brand di detersivi ed elettrodomestici hanno cominciato a propormi delle collaborazioni per le campagne pubblicitarie, ma dietro, gliel’assicuro, c’è tanto lavoro».

Insomma, anche per fare l’influencer ci vuole olio di gomito.

«Sì. Ho taccuini pieni di impressioni sui prodotti che testo. Perché anche se le aziende mi inviano a casa i detersivi gratuitamente, io propongo ai miei followers solo ciò che realmente mi convince. Al mattino prima di andare a scuola, scatto con il supporto di mio marito, le foto da postare. Lui mi aiuta anche a rispondere alle mail commerciali e a quelle delle persone che mi chiedono informazioni. E poi mi dedico alla stesura dei testi. A volte, scrivo fino a mezzanotte. Il mio è un profilo giovane che ancora non può essere l’unica fonte di sostentamento, ma certo, il business è in crescita. Soprattutto in seguito al lockdown».

In quarantena ha visto crescere i followers?

«Negli ultimi due mesi sono passata da 13.000 a 15.000 followers su Instagram. Le persone a casa si sono dedicate tanto alle pulizie e anche io, a casa, ho avuto più tempo da dedicare a loro, dando informazioni, proponendo nuovi tutorial».

Lascerebbe il lavoro di insegnate per il web?

«Sono una precaria e forse, per sfinimento nell’attesa di essere stabilizzata, potrei decidere di cambiare vita e il web potrebbe essere il piano B. Certo, confesso che se reintroducessero a scuola l’economia domestica, correrei ad insegnarla».


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