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Dopo che per tutta la giornata di ieri era circolata la notizia di una possibile cabina di regia venerdì per decidere un eventuale allungamento dell’orario d’inizio del coprifuoco, in serata è arrivata la stroncatura netta del presidente del Consiglio. Draghi, pur essendo favorevole alle riaperture, ha raffreddato gli animi dei partiti e ha rimandato ogni discorso alla prossima settimana, dopo un’attenta valutazione.

Vengono così chiuse le porte alla mozione presentata in Senato dal centrodestra che impegnerebbe il governo a «superare l’attuale regime del coprifuoco». A proposito di bocciature, ieri si è registrata anche quella di Pfizer al Comitato tecnico-scientifico.

Allungare il tempo tra prima e seconda dose di vaccino Pfizer era sembrata la soluzione perfetta: si capitalizzavano le dosi di vaccino consentendo a più persone di ricevere la prima dose senza però inficiarne l’efficacia. E invece, la scelta dei giorni scorsi del Cts è stata bocciata dalla stessa azienda farmaceutica. Intervistata su “SkyTg24” Valeria Marino, direttore medico di Pfizer Italia, si è espressa chiaramente: «Il vaccino è stato studiato per una seconda somministrazione a 21 giorni.

Dati su di un più lungo range di somministrazione al momento non ne abbiamo se non nelle osservazioni di vita reale, come è stato fatto in Regno Unito». L’indicazione di Pfizer è dunque «di attenersi a quello che è emerso dagli studi scientifici perché questo garantisce i risultati che hanno permesso l’autorizzazione».

In attesa di capire cosa risponderà ai dubbi della ditta fornitrice dei vaccini, si discute della copertura immunitaria. La Marino ha spiegato che i dati al momento dimostrano che dura sei mesi. Risulta invece da uno studio pubblicato ieri dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano che anticorpi neutralizzanti del virus SarsCoV2 persistono nei pazienti fino ad almeno otto mesi dopo la diagnosi, indipendentemente dalla gravità della malattia, l’età dei pazienti o la presenza di altre patologie.

Intanto la campagna vaccinale procede spedita nel Lazio, dove dal 17 maggio anche gli over40 (i nati fino al 1981) potranno prenotare il vaccino dal medico di base. Sarà possibile ricevere AstraZeneca (in attesa dell’autorizzazione del Cts) o Johnson & Johnson. Il Lazio fa da battistrada, ma il ritmo sostenuto delle inoculazioni percorre ormai tutto lo Stivale. Il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, ha confermato ieri il raggiungimento delle 500mila somministrazioni giornaliere. «E siamo pronti a fare ancora meglio», ha aggiunto, in quanto «nelle prossime settimane arriveranno milioni di nuovi vaccini». Il rischio di restare senza dosi sembrerebbe così scongiurato.

Proseguono le vaccinazioni, calano i contagi, ma resta alto il numero dei decessi. Il bollettino del ministero della Salute di ieri attesta che sono stati 6.946 i tamponi positivi su 286.428 effettuati: il combinato disposto fa crollare il tasso di positività a 2,4%, dal 3,9% dell’altro ieri. 251 le vittime, contro le 198 di lunedì. -102 i pazienti ricoverati in terapia intensiva (2.056 in totale) e -490 nei reparti ordinari (14.937 in totale).


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