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I segretari generali Maurizio Landini (Cgil) e PierPaolo Bombardieri (Uil)

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Che cosa penseremmo di un vicino di casa con il quale dobbiamo regolare i reciproci millesimi delle spese condominiali. Ci si incontra, magari si prende un caffè insieme, ci si mette d’accordo su come ripartire qualche conteggio, si discute su altri, poi si decide di rivedersi. 

Se non che, un pomeriggio, sentite suonare alla porta, andate ad aprire e il vicino vi molla uno sganassone, spiegando che, pur apprezzato lo «sforzo e l’impegno» da voi espresso non avete risolto tutti i problemi del condominio, compresi quelli di cui non avevate neppure parlato. È evidente che ci riferiamo alla decisione della Cgil e della Uil di proclamare uno sciopero generale per il 16 novembre contro i contenuti del ddl di bilancio ora all’esame del Senato.

In effetti quella decisione (a due pistoni) non convince, neppure dopo la conferenza stampa di Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri. I motivi di dissenso, indicati nel comunicato e spiegati a voce, comportano una critica a tutto campo che – per essere credibile – avrebbe meritato uno sciopero generale il giorno dopo la pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale. Perché i punti di dissenso, messi insieme, si riferiscono ad un disegno di legge che non è quello impostato – con evidente fatica – dal governo, ma ad un testo immaginato nelle ultime ore dai cervelli (Dio li riposi!) dei leader sindacali.

Prima di scoprire le tante manchevolezze del provvedimento i sindacati (tutte e tre le sigle) avevano negoziato con il governo su singoli aspetti. Prima sulle pensioni, facendo buon viso a quota 102, ma incassando la proroga senza modifiche di opzione donna. Poi avevano sbancato sull’Ape sociale, ottenendo l’estensione del riconoscimento del lavoro disagiato a tanti profili professionali in cui potrebbero essere coinvolti più di 300mila lavoratori. Infine, con un colpo di teatro Mario Draghi – abiurando la riforma Fornero – aveva promesso di aprire un tavolo per una riforma organica entro il prossimo mese di marzo.

Sul fisco il lavoro dipendente e i pensionati erano divenuti i beneficiari di 7 degli 8 miliardi stanziati, lasciando la Confindustria appesa ad un miliardo di riduzione dell’IRAP. Certo, il governo non poteva aspettarsi che i sindacati fossero i principali avversari dei lavoratori e dei pensionati con redditi medio-bassi e medi, i quali sono poi i contribuenti che – anche in un contesto di imposizione progressiva – pagano di più (i contribuenti che dichiarano guadagni annuali dai 35mila in su sono solo il 13,22%, cioè 5,5 milioni, meno del 10% della popolazione, ma versano il 58,86% di tutta l’IRPEF). Ma anche su questo punto non era impossibile una mediazione, anche se un pezzo di maggioranza aveva cassato il contributo di solidarietà proposto dal premier Draghi (che s’ha da fa’ pe’ campà).

 In sostanza, la ‘’sorpresa’’ del governo è più che giustificata, perché sono Landini e Bombardieri ad aver cambiato le carte in tavola. Anche il loro guanto di sfida al governo dà l’idea di un fricandò, dove hanno indicato tutti i possibili punti di contrasto (mancava solo il c.d. caropane e il disarmo della Polizia, come ai bei tempi del dopoguerra). Per carità di patria stendiamo un velo pietoso sul decreto anti-delocalizzazioni: una vera e propria pernacchia nel santuario del mercato. Peraltro scioperare il 16 dicembre pone dei problemi tecnici non da poco: si riesce ad organizzare uno sciopero generale in una settimana, senza che sia in campo anche la Cisl?

Saremo ormai in tempi di tregua natalizia con vincoli per le astensioni dal lavoro come previsto dalla legge sui pubblici servizi indispensabili. Hanno tenuto conto di queste regole poste a salvaguardia dei cittadini o no? Insomma, che cosa ha indotto la Cgil e la Uil ad organizzare uno sciopero estemporaneo quando probabilmente il Senato avrà già approvato la manovra per trasferirla alla Camera senza possibilità concrete di modifiche? Conoscendo i personaggi è arduo attribuire loro un sottile disegno politico.

Taluni analisti – sia pure sottovoce – sostengono che in realtà Landini (che è la ‘’mente’’ del sodalizio) voglia creare difficoltà a Mario Draghi per ciò che rappresenta sul piano politico ed economico. Non si dimentichi che ai tempi del Conte 2 la Cgil dava la linea all’esecutivo e che, quando Matteo Renzi fece lo sgambetto al Conte 3, i sindacati lo accusarono di irresponsabilità. Ma – diceva Giulio Andreotti che a pensar male si fa peccato, ma poi finisce che ci si indovina – una indagine più approfondita ci porterebbe indietro di qualche mese, a Bologna, durante una iniziativa della Cgil nazionale denominata ‘’Futura’’. A consolare i sindacati, c’era Romano Prodi con il suo ‘’il riformismo deve trovare una identità nuova dopo 35 anni di un liberismo che ha devastato i diritti sociali’’.

 A parte il fatto che, su Il Foglio, Luciano Capone ha puntualmente dimostrato che – se devastazione c’è stata – i responsabili vanno cercati nei governi di centro sinistra, mentre Berlusconi non ha toccato palla e, quando ci ha provato, gli hanno tagliato le unghie. Di questa devastazione non ci siamo accorti, a meno di non considerare diritti inalienabili le baby pensioni, i privilegi del pubblico impiego, i salari gonfiati dall’inflazione a due cifre e talvolta a due decine, gli automatismi retributivi, l’assenteismo, il caos della ripetitività nei livelli di contrattazione sulle stesse materie e quant’altro. Ma la frase di Prodi qualificò la  sua partecipazione alla ‘’tre giorni della Cgil’’, al chiuso di un vecchio teatro bolognese, alla presenza del padrone di casa Maurizio Landini, di Enrico Letta, di Giuseppe Conte e della giovane Elly Schlein, la quale alla fine non esitò a tirare le somme: ‘’Non so se ve ne siete accorti , ma oggi, qui, è emerso che tre aree politiche sono in grado di lavorare assieme per un progetto da contrapporre al centrodestra: un fronte progressista ed ecologista che potrà sfidare a testa alta la destra e vincere le elezioni’’. Con Romano Prodi al Quirinale come garante di un’identità nuova del riformismo? Lo sciopero del 16 dicembre si iscrive in questo disegno?


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