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Giorgia Meloni durante il question time

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IL QUESTION time della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ieri al Senato, si apre con il ricordo di Giulia Cecchettin: tutti in piedi in aula, dagli scranni dei parlamentari a quelli del governo; a ricordare la giovane uccisa dal suo ex, ci pensa il questore Antonio De Poli, con un’interrogazione sul lavoro femminile. Meloni – che espone sulla giacca il nastrino bianco con una macchia rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne – sottolinea che l’approvazione del ddl contro la violenza di genere «dimostra che esiste un terreno dove possiamo lavorare insieme. Su questo saremo sempre a disposizione».

PIANETA LAVORO FEMMINILE

Con riguardo al lavoro femminile, Meloni ricorda che, da ottobre 2022 a oggi, dal mercato del lavoro sono arrivati risultati «record» sia «in termini assoluti» (mezzo milione di lavoratori in più) sia «nel tasso di occupazione». Poi, un moto di orgoglio: «È forse il risultato che mi rende più fiera di questo primo anno di governo. I dati sul lavoro femminile – dice la Meloni – sono anche frutto di misure per incentivare l’occupazione favorendo la conciliazione dei tempi di vita e lavoro, per non costringere le donne a scegliere: si ha libertà se si possono fare tutte le scelte». L’occasione è buona per ricordare che i divari salariali «sono stati fin dall’inizio priorità per il governo, che è intervenuto da subito con misure di stimolo, misure che stanno dando ragione a quella impostazione. Le politiche attuate dal 2012 in poi avevano di fatto creato un gap con le economie europee, gli stipendi in Italia diminuivano del 4,2%». Meloni rivendica che «con l’attuale governo è cambiata l’impostazione che guida gli interventi in tema di lavoro, non solo femminile, volti a incentivare l’occupazione e garantire più soldi in busta paga, soprattutto attraverso il taglio del cuneo contributivo e l’attenzione sul tema dei rinnovi contrattuali».

A tal proposito rimarca anche il «cambio di atteggiamento dei sindacati, che sono passati da sei a due scioperi generali l’anno»: insomma, una buona notizia. Meloni ricorda poi il lavoro fatto nella legge di Bilancio a vantaggio delle mamme, con «misure per le famiglie con i figli, per aumentare il reddito disponibile, incentivare la natalità e favorire il lavoro delle mamme: li potenzieremo, ne affiancheremo di nuovi anche con il contributo del Parlamento perché c’è ancora molto da fare affinché il mercato del lavoro continui questa sua tendenza positiva».

CRESCITA E PNRR SECONDO LA MELONI

Il dibattito si anima quando Matteo Renzi, leader di Italia Viva, incalza il capo del governo sulla mancata crescita e sull’assenza di misure per sostenere la perdita del potere d’acquisto delle famiglie. «Renzi – risponde Meloni – mi ha fatto un assist che non mi aspettavo: è sotto l’occhio di tutti come sia cresciuta la fiducia di investitori e mercati, la promozione di quattro agenzie di rating che di solito non sono buone, il fatto che le famiglie comprino volentieri i titoli di Stato, lo spread è ai minimi, la Borsa cresce. Sono dati che dicono qualcosa in più rispetto alle valutazioni dell’opposizione». Poi ricorre al sarcasmo: «Io non ricordo di aver detto di voler uscire dall’euro. Ricordo di aver detto di voler stare in Europa a testa alta ed è quello che facciamo. Poi nessuno ha la bacchetta magica. Per esempio, il costo della benzina non dipende da me. Ma se ci vuole dare una mano col suo amico Mohammed bin Salman…», dice rivolta a Renzi. In ogni caso, dice a muso duro, «l’Italia è cresciuta più di altri nel 2021 e nel 2022 banalmente perché la sua economia era tracollata durante il Covid, nonostante i 180 miliardi di euro spesi in provvedimenti, tipo il bonus monopattini, che non avevano dato i risultati che ci si aspettava».

E a proposito del Pnrr, assicura: «Non c’è alcun ritardo. Abbiamo cercato di fare in modo che le risorse non andassero perse. La speranza di una certa opposizione che ha tifato contro l’Italia sperando che le rate non fossero pagate è stata tradita». E proprio nella nuova versione del Pnrr sarebbe stato proposto un intervento da 1,2 miliardi per la ricostruzione di Emilia Romagna, Toscana e Marche dopo i danni subiti dalle alluvioni.

Per Renzi, comunque, il disegno fatto dalla premier è «paradisiaco e non corrisponde alla realtà del Paese». L’ex presidente del Consiglio avverte, ricordando la sua stessa esperienza: «Se pensa di raccontarci che ha la squadra migliore del mondo e che tutto va bene avrà un risveglio terribile». Rispondendo quindi a un’interrogazione di Forza Italia, Meloni assicura che «sostenere il reddito delle famiglie e ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese sono stati dall’inizio una priorità di questo governo». Il prossimo passo immediato sarà «terminare l’attuazione della delega fiscale: dopo un’attesa durata decenni, consentirà finalmente di riformare profondamente il fisco italiano rendendolo più giusto, più efficiente e capace di fare la sua parte nel ricostruire il rapporto tra lo Stato e gli italiani».

L’interrogazione di Stefano Patuanelli, capogruppo del M5s, chiede chiarezza sulla posizione del governo sull’Ucraina, dopo la vicenda incresciosa dello scherzo telefonico dei comici russi. «Sono fiera di aver dimostrato la coerenza delle mie posizioni e del governo italiano in tema di politica estera e di essere lontana anni luce da chi, prima di me, si mostrava accondiscendente in privato e votava il sostegno a Kiev finché si trovava al governo per poi sostenere che non andasse più aiutata quando è passato all’opposizione» accusa Meloni. E aggiunge: «Nella telefonata con i comici russi ho detto che siamo al fianco dell’Ucraina e che cerchiamo una pace giusta. L’unico modo è sostenere l’equilibrio delle forze in campo, che vuol dire sostenere l’Ucraina». In sostanza, «invasione non vuol dire pace». Poi conclude: «Anche stavolta, a prova di telecamera, non c’è una Meloni in privato e una in pubblico, quello lo abbiamo visto altre volte: c’è una Meloni che dice sempre ciò che pensa, con chiarezza, con lealtà e che consente all’Italia di essere ascoltata e rispettata».

PENSIONI E SICUREZZA

È la volta dell’interrogazione sulle pensioni di Francesco Boccia, capogruppo Pd. Meloni chiarisce che il governo intende realizzare una «riforma strutturale del sistema. A differenza di quanto fatto finora, pensiamo che servono misure strutturali e non misure estemporanee. Tra i nostri obiettivi c’è quello di procedere a una riforma adeguata, strutturale, per dare ai cittadini le certezze dovute sul diritto di accesso alla pensione, secondo un principio di equità tra i lavoratori e tra le generazioni». Infine, la premier difende con forza i diversi provvedimenti in materia di sicurezza, perché la sicurezza «va a vantaggio dei deboli e assicura in Italia un ambiente favorevole alla crescita economica» e rivendica l’accordo sull’immigrazione con l’Albania: «È estremamente importante e molto innovativo: racconta uno spirito di cooperazione europea».


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