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Si è insediato il neo procuratore di Catanzaro, lanciando subito segnali molto chiari sulla sua idea di giustizia

CATANZARO – Nicola Gratteri si è insediato stamani come nuovo procuratore della Repubblica di Catanzaro nel corso di una cerimonia in tribunale davanti al collegio composto dal presidente del Tribunale Domenico Ielasi e dai giudici Tiziana Macrì e da Assunta Maiore. Gratteri non si è limitato ad un intervento di prassi, ma ha subito affrontato diversi temi della giustizia, a partire dalla lentezza dei processi e dalle lungaggini con cui questi si svolgono, senza tralasciare nemmeno la necessità di interventi per superare i gap logistici e legati alla carenza di personale (LEGGI I PARTICOLARI DELL’INSEDIAMENTO E GUARDA IL VIDEO).

«E’ semplice risolvere il problema – ha affermato – basta informatizzare il processo penale. E’ solo una questione di volontà politica, basta solo che il Parlamento decida di utilizzare parte del mio elaborato per potere accelerare i processi e abbattere i tempi anche del 50,60 per cento».

Il neo procuratore distrettuale si è anche soffermato sulle recenti polemiche che hanno coinvolto il Csm e l’Anm per la partecipazione ad iniziative politiche dei magistrati. A scatenare la polemica era stata la partecipazione del procuratore di Torino, Armando Spataro, ad iniziative per il “no” al referendum sulle riforme costituzionali: «Noi dobbiamo cercare non solo di essere, ma anche di apparire, indipendenti e distanti. Non possiamo andare così avanti nel rapporto. Già la gente dubita di noi – ha spiegato – e pensa che siamo di parte. Non penso che un magistrato debba fare politica attiva».

Nel sottolineare la nomina a procuratore capo in un distretto particolarmente importante, Gratteri ha aggiunto: «Nonostante le schermaglie che ci sono state, è da febbraio che so che sarei venuto a Catanzaro. Ero diventato mediaticamente ingombrante, e quindi mi hanno dato Catanzaro».

Gratteri ha anche voluto esprimere alcuni ringraziamenti rispetto al suo nuovo incarico, sottolineando la presenza all’insediamento di Massimo Forciniti, consigliere del Consiglio superiore della magistratura: «Insieme al consigliere Galoppi hanno creduto in me sin dal primo momento; fu lui a propormi per primo l’idea di Catanzaro». Parole di apprezzamento sono state rivolte dal neo procuratore anche nei confronti dell’arcivescovo di Catanzaro, Vincenzo Bertolone, presente in aula: «La sua presenza oggi è importante perché mi permette di sfatare la leggenda che io sia contro la chiesa per avere scritto il libro “Acquasantissima”».

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