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Le Vele di Scampia

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di CIRO CORONA

SCAMPIA, anni ‘60, col sostegno economico de La Cassa per il Mezzogiorno sorgono le “Vele”, il più assurdo agglomerato di palazzine popolari che porta in sé l’utopia della nuova frontiera della rivoluzione urbanistica, sociologica ed architettonica. Scampia, anno 2017, con la compartecipazione di 13 realtà del terzo settore nasce la Cassa del Mezzogiorno, un’iniziativa di carattere culturale ed economico che mette a regime la rete di attività produttive e culturali che quotidianamente all’interno del Quartiere portano avanti progetti di inserimento lavorativo individualizzati per detenuti e classi svantaggiate.

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Scampia, anno 2018, La Cassa del Mezzogiorno esce dai confini regionali e, mettendo insieme realtà del mondo profit e no-profit, diventa uno strumento di economia sociale a tutti gli effetti avviando di fatto la costruzione di una rete meridionale che, lontana dalle logiche assistenziali, produce lavoro e una virtuosa economia sociale che ricade sui territori privilegiando l’inserimento lavorativo di classi svantaggiate, mirando alla valorizzazione delle tradizioni, dei beni comuni e dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

IL POPOLO RECUPERI LA FIDUCIA IN SE STESSO (DI Marco Esposito)

La Cassa del Mezzogiorno, nata sotto il marchio ad ombrello della rete delle Resistenze Meridionali, promossa dall’Officina delle Culture “Gelsomina Verde”, col sostegno scientifico di Pedagogia della R-Esistenza, prova a ribaltare il significato storico che ha assunto negli anni l’ente assistenziale fondato nel 1950: nato essenzialmente per dare risposte concrete alla meditata arretratezza infrastrutturale del Sud e finito col diventare una macchina assistenziale, funzionale alla malapolitica, oggi, la Cassa, diventa uno strumento di riscatto per singoli e territori.

LE TERRE BUONE IN MANI CATTIVE (DI Pino Aprile)

Meravigliosa costruzione di modello di economia dal basso che non si presta alle logiche delle lobby bancarie è l’esperienza dei sei giovani del Pastificio “Il Mulino” di Gragnano che, grazie all’intercessione del parroco don Luigi Milano, son riusciti a ricevere dalla comunità parrocchiale un prestito necessario ad avviare l’attività produttiva, dribblando e sovvertendo, con un vero e proprio sistema di microcredito popolare, le banche e le connesse logiche economiche.

L’ESPERIENZA DI GRAGNANO CHE SI E’ FATTA STATO

Al pastificio sono legati per connessione culinaria il sugo e l’olio di Funky Tomato, i pomodorini gialli del Vesuvio, i pelati San Marzano e l’olio extravergine d’oliva pugliese che garantiscono a migranti e richiedenti asilo politico contratti di lavoro e assenza di caporalato. La falanghina Doc dei Campi Flegrei “Selva Lacandona” è prodotta, insieme alle confetture di pesca, sul primo bene agricolo confiscato della città di Napoli, il Fondo Rustico Amato Lamberti di Chiaiano, gestito da (R)esistenza Anticamorra, dove detenuti e esperti contadini curano quotidianamente 14 ettari di frutteto incontaminato. Per una terra incontaminata si battono le note “mamme della terra dei fuochi”, che, con l’associazione “Noi genitori di tutti” di Caivano, producono presine con stoffa riciclata il cui ricavato garantisce cure specialistiche ai piccoli bimbi, vittime dell’avvelenamento dei nostri territori. Il paté di mandorle e olive è prodotto dall’associazione “Gli Altri siamo Noi” con percorsi individualizzati di inserimento lavorativo di giovani con sindrome down, nel cuore della calda Cosenza.

L’ECONOMIA DAL BASSO E LA DEMOCRAZIA

La produzione artistica di corni napoletani e Vesuvio è affidata alla Cooperativa Iron Angels con l’inserimento lavorativo di minori stranieri non accompagnati, ospitati presso la Comunità Gelsomina Verde nell’Officina delle Culture di Scampia. Proprio dalla sinergia del grande laboratorio sociale di Scampia, presso l’Asl territoriale, il “Giardino dei Colori” prova a costruire un giardino con percorsi sensoriali, un presidio scientifico per piccoli bambini autistici dove rosmarino, origano e ortaggi son curati da volontari e utenti. Ma la Cassa vuole raccontare soprattutto un’altra storia, la storia di riscatto delle terre confiscate campane, racchiusa nel cd-storie di DescargaLab, sulle note di Pino Daniele e la storia dei volti “dei figli del vento delle Vele” col libro edito da [erre]edizioni, a sostegno del doposcuola dei bambini delle Vele.

La Cassa del Mezzogiorno, senza troppe pretese lancia l’idea di un nuovo Sud da vivere, quello dove non si racconta una storia di sopravvivenza ma di vita e amore per la propria Terra, lo stesso amore tramandatoci dalla nostra storia, dai nostri avi, dai nostri briganti, dai nostri eroi.

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