Pandev effettua l'assist per Eto'o, tenuto in gioco dal numero 23 Pranjic è bravissimo dal canto suo a scivolare alle spalle di Van Buyten
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Il racconto della partita tra Inter e Bayern giocato all’Allianz Arena di Monaco nel 2011 con i nerazzurri protagonisti di una inaspettata rimonta
Allacciate le cinture, il gran giorno è arrivato. Stasera, 8 aprile 2025, all’”Allianz Arena” di Monaco, i padroni di casa del Bayern e l’Inter di Simone Inzaghi incroceranno i tacchetti per l’andata dei quarti di Champions. Ritorno invece previsto nella domusnerazzurra tra una settimana, mercoledì 16 aprile.
Nel Nuovo Millennio finora questo doppio appuntamento non è sicuramente l’unico confronto in Coppa dei Campioni fra le due compagini, le quali hanno scritto pagine di storia memorabili tramite le loro sfide. In primis ovviamente bisogna citare la finale di Madrid del 2010, quando l’Inter coronò il sogno del Triplete grazie alla doppietta del Principe Milito. Ma c’è anche un’altra partita da rievocare, ovvero quella che consentì a Leonardo di battere il Bayern dopo 90’ irreali. Allora, nell’attesa che Kompany e Inzaghi rinverdiscano fasti un po’ ingrigiti dal tempo, torniamo al lontano 2011.
L’INTER A CACCIA DELL’IMPRESA IN CASA DEL BAYERN MONACO
Riposta negli archivi l’andata degli ottavi, decisa da una rete di Mario Gomez e terminata 1-0 per i tedeschi, l’Inter si presenta in Baviera orfana di pedine del calibro di Samuel, Zanetti e Milito. Per centrare una qualificazione semi-utopistica mister Leonardo sceglie Ranocchia e Lucio come coppia centrale e piazza Thiago Motta e Stankovic ai fianchi del mediano Cambiasso. In attacco invece Sneijder giostra alle spalle di Pandev e di un Eto’o in stato di grazia. Tuttavia, prima del fischio d’inizio occorre registrare un momento da crepacuore generale: parte infatti il minuto di silenzio in memoria delle quasi ventimila vittime del maremoto in Giappone, avvenuto appena quattro giorni prima. E si possono soltanto immaginare i sentimenti provati in panchina dal nipponico Nagatomo, che in seguito subentrerà a Chivu per gli ultimi scampoli di gara.
Pronti-via e gli ospiti vanno subito a bersaglio, con Chivu che al 3’ serve Stankovic per il successivo tocco ad attivare Pandev sulla trequarti. Da quella posizione il macedone lancia Eto’o sul filo del fuorigioco, l’ex Barcellona sfila dietro alla difesa nemica e infilza Kraft sotto le gambe.
SULL’ORLO DEL BARATRO
Il Bayern risponde immediatamente e riesce a volare sulle ali di Robben e Ribery, imprendibili nelle loro percussioni verso l’interno del campo. Così, dopo un tiro di Mario Gomez murato da Ranocchia qualche minuto dopo il vantaggio interista, i biancorossi alla mezz’ora operano addirittura il sorpasso. Infatti, l’1-1 segnato dal solito Gomez dopo una papera di Julio Cesar viene bissato al 31° minuto da Thomas Muller, il quale sfrutta un rimpallo favorevole e scavalca il portiere avversario con un dolce tocco sotto. Per la truppa meneghina, dunque, la missione remuntada adesso si complica maledettamente.
Gli uomini di Van Gaal peraltro avrebbero anche la possibilità di chiudere la pratica, ma Ribery spreca a tu per tu con Julio Cesar (35’). Giungiamo quindi al vero turning point della serata. Mancano cinque giri di lancette all’intervallo, il pallone tanto per cambiare è tra i piedi di Ribery. Il folletto scuola Lille e Boulogne osserva Mario Gomez e dipinge una parabola arcuata per il movimento del compagno. La punta nativa di Riedlingen colpisce in allungo di sinistro, la sfera supera Julio Cesar e danza sulla linea di porta. Ranocchia e Muller irrompono nei pressi della riga e lì il difensore del Biscione è letteralmente salvifico, perché sporca il tap in del rivale e indirizza il pallone contro il palo. Di conseguenza, le emozioni del primo tempo finiscono attraverso un enorme sospiro di sollievo per Cambiasso e compagnia…
ESTASI
La prima sostituzione del match viene attuata da Leonardo, che al 58’ fa entrare Coutinho in luogo di Stankovic. Passano tre minuti, Ribery dribbla Cambiasso e scodella a beneficio di Mario Gomez, la cui volée centrale viene respinta da Julio Cesar.
L’Inter però non molla e poco dopo acciuffa il pareggio. Tutto nasce da un lancio lungo alla ricerca di Eto’o, abile sia a “sgonfiare” il pallone per Pandev sia ad apparecchiare la tavola per il rasoterra chirurgico di Sneijder al termine dell’azione. La squadra nerazzurra a quel punto prende fiducia e colleziona tre buone opportunità: la prima con Pandev, innescato da una superba invenzione di Snejder, e le altre due con lo stesso fantasista olandese.
Subito dopo la prima di tali occasioni Van Gaal prova a correre ai ripari, inserendo Badstuber e Altintop al posto di Van Buyten e Robben. Ma l’uscita di quest’ultimo, nettamente uno dei migliori in campo, testimonia un evidente segnale di paura dei campioni di Germania, mentre gli ospiti accelerano ulteriormente. E si arriva così all’88’, quando l’inesauribile Eto’o beffa l’incerto Breno e trasmette a Pandev nel cuore dell’area bavarese. L’ex Lazio piomba in corsa, incastra sotto il sette e sigilla una qualificazione davvero clamorosa.
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