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Tangenti e appalti pilotati: blitz della Guardia di Finanza nel Barese. Al centro dell’inchiesta un presunto sistema di corruzione tra funzionari pubblici e imprenditori.
BARI – Un terremoto giudiziario scuote la provincia di Bari. Un sistema ben rodato di corruzione e favoritismi travolge amministratori pubblici e imprenditori. La Guardia di Finanza ha eseguito una serie di perquisizioni nei confronti di otto persone, tra cui il sindaco di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura di Bari. I reati contestati, a vario titolo, sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso, turbata libertà degli incanti e traffico illecito di influenze.
Secondo gli inquirenti, risulta messo in piedi un sistema collaudato di corruzione che coinvolge pubblici ufficiali e imprenditori locali, con lo scopo di pilotare gare d’appalto attraverso uno scambio sistematico di tangenti, favori e informazioni riservate. Le indagini sono un’estensione di un’inchiesta più ampia, già avviata nei mesi scorsi, che ha portato alla luce gravi irregolarità nel settore degli appalti sanitari.
Tangenti in cambio di appalti nel Barese
Uno dei casi più eclatanti riguarda l’appalto per la realizzazione di una scuola primaria modulare in un Comune della provincia. Gli investigatori ipotizzano che informazioni riservate – comprese le caratteristiche tecniche e i costi stimati dell’opera – siano state condivise con l’impresa che poi si è aggiudicata l’appalto, ancor prima della pubblicazione del bando. La documentazione tecnica, ufficialmente prodotta dagli uffici comunali, risulterebbe predisposta in anticipo e su misura dall’imprenditore, in accordo con il Rup, il responsabile unico del procedimento.
In cambio di questi favori, il Rup avrebbe ricevuto 56 quintali di legna, mentre un suo collaboratore avrebbe accettato la promessa di 60.000 euro per agevolare il percorso dell’impresa favorita, eludendo i controlli e costruendo una finta parvenza di regolarità nella selezione dei concorrenti.
Una rete che coinvolge più Comuni
Il caso della scuola è solo uno dei tasselli di un mosaico più ampio. Secondo gli inquirenti, si tratta d uno schema corruttivo replicato in più Comuni della provincia barese, sempre a vantaggio dello stesso imprenditore, con meccanismi identici: falsificazione degli atti, pilotaggio delle gare e benefici personali per i funzionari pubblici coinvolti.
L’inchiesta, ancora in fase preliminare, mira ora a chiarire l’esatto ruolo degli indagati e la portata del danno arrecato alle casse pubbliche. Al centro dell’attenzione resta il primo cittadino di Gioia del Colle, Giovanni Mastrangelo: risulta indagato e non destinatario di misure cautelari, ma la cui posizione potrebbe aggravarsi alla luce degli sviluppi.
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