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Le conseguenze dei botti natalizi fatti esplodere in largo Albicocca nonostante l’ordinanza di divieto

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Completamente divelto e scomparso il lato sinistro della lunga seduta. Con i mattoni gettati ai piedi dei due ulivi. Annerito e fatto esplodere il lato destro utilizzando una batteria di fuochi pirotecnici, i cui resti ancora oggi campeggiano sul basolato. E così da piazza dell’amore a piazza del vandalismo è stato solo un attimo. Nel bel mezzo delle festività. Non c’è pace a Bari per largo Albicocca, l’area pedonale del centro storico inaugurata meno di cinque anni fa dall’amministrazione comunale e nuovamente ridotta a brandelli. Nel giorno di Natale si è presentata così agli occhi dei residenti e dei passanti: danneggiato in più punti il blocco di arredi composto da un vascone centrale per il verde e da delle sedute laterali. Praticamente annerite dai fuochi d’artificio fatti esplodere nelle scorse ore.

«Uno spettacolo indecoroso. Sono riusciti a distruggere una zona riqualificata e una piccola oasi del centro storico» è la denuncia del consigliere del I Municipio Giuseppe Corcelli (Pd) che con un sopralluogo e alcune foto ha documentato questo scempio urbano. «Del verde sistemato a luglio scorso dai volontari di Retake non è rimasto più nulla» commenta amaramente riferendosi alla piantumazione di alcuni fiori realizzata la scorsa estate all’interno di una recinzione a forma di cuore ricavata nel vascone centrale.

«Di quel verde non c’è più traccia, sparito tutto. Dentro ci sono finiti i mattoni, i rifiuti e le cartacce. Scene da restare senza parole» aggiunge Corcelli annunciando una segnalazione alla ripartizione comunale Lavori pubblici per interventi immediati. Insomma, i teppisti non hanno avuto pietà nemmeno di questo angolo del centro storico ribattezzato “la piazzetta degli innamorati” e che ogni 14 febbraio, giorno di San Valentino, si riempie di coppie per un ballo o un brindisi all’aperto. Nel resto dell’anno diventa invece una tappa quasi obbligata per chi vuole degustare piatti tipici, panini imbottiti, panzerotti, popizze e sgagliozze preparati dalle signore della zona.

Già in passato l’area è stata danneggiata da un’auto durante una manovra, visto che qualcuno non gradendo la chiusura al traffico aveva deciso di togliere i dissuasori e i pilomat per far circolare liberamente le auto e le moto. Nelle festività ci hanno invece pensato i teppisti dei fuochi d’artificio a danneggiare gli arredi. Botti di Natale in tutta la città. Ma quella di largo Albicocca è solo una delle tante cartoline post festeggiamenti.

Nonostante l’apposita ordinanza del sindaco Antonio Decaro, che sino alle ore 5 dell’1 gennaio vieta la vendita e l’accensione di fuochi, nelle giornate del 24 e 25 dicembre un po’ ovunque sono stati ignorati i divieti. Pioggia di spari nel cielo sopra i quartieri Libertà e Madonnella, ma anche nei più periferici Japigia, San Paolo, San Girolamo e Carbonara con decine di strade occupate dalle batterie posizionate al centro delle carreggiate. Fatte esplodere anche in pieno giorno e tra le auto in transito. Spari e fuochi degni della migliore festa patronale di San Nicola. Inevitabili i commenti dei residenti – «sembrava di stare a Beirut» – e le proteste sui social, specie degli animalisti.

Fortunatamente non si sono registrati gravi episodi e feriti. E ora si guarda con giustificata apprensione alla notte clou, quella di San Silvestro. In attesa del nuovo anno, il timore è che la città il 31 dicembre si trasformi in una polveriera con gli inevitabili rischi ai danni di persone o cose. Dal Comune garantiscono comunque tolleranza zero specie nel contrasto alla vendita illegale e abusiva sui classici banchetti allestiti all’occorrenza tra le strade. Il miglior controllo resta però il buonsenso collettivo.

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