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Cittadini ucraini in fuga dalla guerra e approdati nel nostro Paese

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Nuove iniziative per fornire la migliore assistenza possibile ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra. L’ultima, in ordine di tempo, è quella assunta dal Comune di Bari, che ha pubblicato un avviso per la costituzione di due distinti elenchi con interpreti volontari di lingua ucraina e mediatori linguistico-culturali di lingua ucraina nei quali saranno iscritte persone con competenze linguistiche utili a facilitare l’accesso agli sportelli di orientamento, alle misure di accoglienza e di sostegno previste dall’assessorato per favorire l’inclusione socio-culturale dei profughi.

Alla prima short list, quella degli interpreti volontari, potranno candidarsi tutti coloro che conoscono sufficientemente la lingua ucraina e/o quella russa e la lingua italiana e siano disposti ad offrire volontariamente il proprio tempo e le proprie competenze per le attività di approccio iniziale che non richiedono particolari formalità. Gli interessati, purché in possesso dei requisiti indicati dal bando, svolgeranno un’attività essenzialmente gratuita, fatta eccezione per il rimborso previsto per le spese vive che va da un minimo di 10 euro giornalieri ad un massimo di 150 euro mensili.

La seconda short list prevista dall’avviso pubblico, invece, è finalizzata alla costituzione di un elenco di mediatori linguistico-culturali di lingua ucraina o russa che abbiano padronanza di entrambi gli idiomi, oltre che della lingua italiana, e che siano in possesso dei requisiti minimi per la candidatura, tra i quali un attestato ufficiale (livello C1) di conoscenza della lingua, una comprovata esperienza pluriennale come mediatore culturale e una laurea triennale o magistrale (preferibilmente in scienze sociali o economiche o lingue moderne) o diploma di qualifica professionale conseguita in Italia o nel Paese di origine.

In caso di affidamento dell’incarico verrà sottoscritto un contratto per l’attività professionale richiesta che prevede una retribuzione pari a 20 euro l’ora, oltre oneri di legge. I soggetti interessati potranno presentare domanda per entrambi gli elenchi.

«In previsione dell’arrivo in città di profughi ucraini, che parlano una lingua molto diversa rispetto ai migranti che storicamente accogliamo Sin dall’inizio del conflitto – spiega l’assessora comunale al Welfare, Francesca Bottalico -, abbiamo lavorato con la rete territoriale cittadina per potenziare e ampliare i servizi di mediazione socio-linguistica e interculturale esistenti, al fine di allargare le equipe di lavoro impegnate nelle strutture di accoglienza, presso l’ufficio Immigrazione e negli sportelli di orientamento socio-sanitario e legale.

Al contempo intendiamo allargare il numero di volontari e mediatori che abbiano una preparazione adeguata a fronteggiare le tante complessità di cui stiamo venendo a conoscenza presso i nostri sportelli e nelle nostre strutture. Su 40 profughi già ascoltati, quasi tutti donne, bambini e adolescenti, la maggior parte, ha chiesto una presa in carico complessiva legata ad aspetti sociali, economici, psicologici ed educativi che richiedono cura, attenzione e professionalità».

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