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Nel bilancio dell’assessorato comunale al Welfare ci sono le maggiori realtà che operano sul territorio, da quelle su base volontaria a quelle che lavorano per conto dell’ente. Dal centro diurno Area 51, che conta 14 mila 396 pasti distribuiti tra pranzo e cena e 3 mila 484 accessi per docce e servizi igienici, al centro notturno Andromeda, che ha accolto 73 persone, di cui 60 uomini (20 italiani e 40 migranti) e 13 donne (6 italiane e 7 migranti), registrando 41 nuove accoglienze. Dai volontari dell’associazione In.con.tra che hanno fornito 1.300 coperte, 400 kit sanitari, 860 chilogrammi di pasta e 380 litri di latte alle parrocchie della Caritas Diocesana, che hanno distribuito in totale 26 mila 900 pasti, in forma di box lunch, tra pranzo e cena.

L’assessorato ha tratto quindi il bilancio di una campagna di impatto importante per far fronte alla povertà a Bari e all’emergenza freddo. Un bilancio che attraversa il periodo dal 10 dicembre scorso al 15 marzo, nell’ambito del “Piano operativo a contrasto dell’emergenza freddo e a tutela degli anziani e delle persone più fragili”.

Un piano che ha visto anche l’impegno e l’impiego degli operatori de l’Unità di strada “Care for people”, che ha ricevuto 792 richieste di intervento ed erogato complessivamente 1.287 prestazioni, quelli della Croce Rossa, Il Pronto intervento sociale, che ha registrato 715 segnalazioni e 435 richieste di accoglienza effettuando 108 inserimenti nei centri di accoglienza comunali.

Nel bilancio ci sono anche i risultati dei sette condomini sociali diffusi per persone vulnerabili in situazione di povertà estrema con disagio socio-sanitario, che hanno dato un tetto sicuro, una vera e propria casa a persone in gravissime difficoltà. I 93 posti di queste strutture infatti si si aggiungono a quelli disponibili nei dormitori cittadini (44 ad Andromeda e 24 presso il centro Don Vito Diana), che nei giorni di freddo più intenso sono stati aperti h24.

«Anche quest’anno gli interventi e i servizi predisposti dall’assessorato al Welfare in collaborazione con oltre 60 realtà della rete cittadina si sono dimostrati efficaci a sostegno delle persone più vulnerabili – commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico -. Le strutture di accoglienza e i servizi di prossimità, infatti, non si sono mai fermati per garantire una risposta ai bisogni emergenti con servizi aggiuntivi che, ad esempio nelle giornate più fredde, ci hanno permesso di accogliere anche persone di passaggio in città.

In questo contesto di fondamentale importanza si sono rivelati il monitoraggio socio-sanitario e l’azione di prevenzione svolta anche con la somministrazione gratuita di tamponi alle persone senza dimora e in grave marginalità». Bottalico ha voluto anche ricordare il lavoro di squadra tra servizi sociali, servizi sanitari, come il centro di salute mentale Csm, il servizio dipendenze Serd, il distretto Unico Asl, e la polizia locale che hanno lavorato per la presa in carico dei casi di maggior fragilità per «interventi coatti di ricovero sanitario in presenza di patologie psichiatriche e dipendenze conclamate».

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