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Sequestro d’urgenza per un valore di oltre 140 milioni di euro. La guardia di finanza, questa mattina, nell’ambito delle indagini sul “bonus facciate” ha accertato la «assoluta incapienza dei redditi» della società Unica Srl, del suo legale rappresentante Alessandro Trerotoli, 49enne barese e dei vari cessionari «che hanno movimentato rilevanti somme con cessioni incompatibili con i patrimoni dei soggetti».

Lo spiega la Procura nel provvedimento di sequestro, che dovrà essere convalidato dal gip. Il punto di partenza dell’inchiesta, coordinata dal procuratore Roberto Rossi e dal sostituto Lanfranco Marazia, è la constatazione che «i lavori di riqualificazione edilizia posti alla base del credito fiscale non sono mai stati eseguiti». I crediti poi ceduti a catena, cioè, «sono il risultato economico di un artifizio: aver simulato l’esistenza di lavori sulle facciate degli edifici (lavori mai effettuati).

In base a questa falsificazione (con la contestuale simulazione di versamenti di denaro per i lavori non eseguiti) lo Stato si è obbligato all’emissione di un credito fiscale utilizzabile anche per una successiva circolazione, sia per essere monetizzato sia per una compensazione fiscale. Quindi un credito certo, liquido ed esigibile».

“Per la facilità con cui i crediti fittizi sono stati creati e poi ceduti o ancora detenuti – spiega la Procura – , la loro circolazione è assolutamente assimilabile a quella delle banconote ovvero dei titoli di credito falsi. Colpisce fortemente l’estrema facilità, emersa in modo disarmante dalle indagini svolte, con cui l’indagato sia riuscito a monetizzare e/o ad utilizzare in compensazione i crediti fiscali di origine illecita, acquisiti al suo patrimonio».

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