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Il capitano Enrico Levi (al centro) in una foto d’epoca

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MONOPOLI – Nell’immediato dopoguerra, nel porto di Monopoli, nei cantieri navali Dormio, fu costruito il peschereccio “Sirio” (ribattezzato poi il 21 agosto 1945 in “Dalin”). A commissionarlo fu il capitano Enrico Levi, eroico marinaio italiano nato a Cremona, di origine ebraica, armatore e comandante. Lo scopo, nobile, era quello di rimpatriare clandestinamente i profughi di origine ebraica scampati dai campi di concentramento e, più in generale, quelli della Seconda guerra mondiale, svolgendo una operazione sotto copertura denominata Alyah Bet. Levi non raccontò mai lo scopo reale della sua commessa.

Anzi, riferì che l’imbarcazione serviva come nave scuola per «giovani pescatori» a cui destinare i 36 posti a bordo. Quasi certamente, però, sia la popolazione monopolitana che le autorità ecclesiastiche furono messe a conoscenza dello scopo dell’operazione. A pilotare il vascello Dalin, salpato da Monopoli nell’agosto 1945 e di fatto prima unità navale della futura Marina militare israeliana, infatti, c’era un monopolitano. Così come di Monopoli erano originari due membri dell’equipaggio. A bordo c’erano 37 persone che furono fatte sbarcare al largo della costa di Cesarea. Furono i primi di successivi 70.000 (tra il 1945 e il 1948) tra uomini e donne che rifuggivano dagli orrori della Shoah e della guerra.

Quella straordinaria impresa è ora documentata in un prezioso report realizzato dall’architetto monopolitano Nicola Napoletano e presentato nel “Giorno della memoria 2022” in occasione della mostra fotografica “Exodus – Le dossier Levi” in Lussemburgo dove l’autore si è trasferito da qualche anno. La mostra e la pubblicazione, con gli scatti realizzati dal comandante Enrico Levi durante la fase di costruzione e al varo dell’imbarcazione presso il porto di Monopoli, sono patrocinati dal Comune di Monopoli.

Si tratta dell’ultimo atto di un percorso avviato dall’architetto Napoletano dodici anni fa e che ha portato alla raccolta di una serie di testimonianze in vita, fotografiche e documentali sulla figura del capitano Levi e di quei monopolitani che, inconsapevoli, portarono a termine un’operazione così importante. Un pezzo di storia di Monopoli che il certosino lavoro di Napoletano ha fatto rivivere e per il quale il sindaco, Angelo Annese, ha voluto riconoscere il patrocinio della Città. E non solo.

Proprio in occasione della recente Giornata della memoria, infatti, la giunta comunale di Monopoli ha approvato una delibera con la quale viene proposta l’intitolazione al capitano Enrico Levi (1918-2007, insignito nel 1957 del titolo di Cavaliere ufficiale della Repubblica italiana) dell’area di Cala Fontanelle (ex Cantieri navali). Proprio quell’area in cui negli anni Quaranta fu costruito e varato il peschereccio commissionato da Levi per l’operazione Alyah Bet. La proposta di intitolazione, sollecitata anche dall’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al valor militare del presidente del Cavaliere Michele Lafronza, sarà ora inviata alla Prefettura di Bari che, dopo il prescritto parere della Società di Storia patria di Bari, provvederà al via libera definitivo.

«È il nostro tributo per non dimenticare quel periodo buio della storia quando, sulla base di bizzarre teorie di superiorità razziale, l’umanità mise da parte secoli di conquiste – ha scritto il sindaco Annese sui propri canali social, commentando la delibera -. Delibera che è stata presentata in una giornata che rappresenta un faro dal quale non si può e non si deve prescindere affinché gli orrori vissuti dai nostri avi non possano più ripetersi. E che personalità come il capitano Levi hanno combattuto anche a rischio della loro vita».

«Mi sentivo in debito con i monopolitani e non volevo che questa eroica vicenda tornasse negli oscuri lembi dell’indifferenza, cancellando opere e gesta meritevoli di memoria – il commento dell’architetto Napoletano, trasmesso in una nota del Comune -Monopoli ha la fortuna di annoverare tra i suoi concittadini persone meravigliose ed eccezionali quali il maestro Vincenzo Saponaro ed il Cavaliere Michele Lafronza, quest’ultimo impegnato a proseguire, ed io al suo fianco per come mi sarà possibile, un fine nobilissimo quale l’istanza della concessione della medaglia d’oro al merito civile per la città di Monopoli. Ringrazio il sindaco Angelo Annese dell’attenzione e dell’amicizia dimostratami, del sincero interesse e voglia di comprendere questo importante nodo storico collocatosi nel cuore della nostra bella Monopoli».

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