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BARI – Agli arresti quattro presunti esponenti del clan Capriati dagli agenti della Squadra Mobile di Bari con le accuse di concorso in detenzione finalizzata allo spaccio di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e concorso in detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Si tratta di Giuseppe Capriati, di 27 anni, figlio di Domenico (detto Mimmo), ucciso nel 2018 a 49 anni in un agguato in via Archimede; Onofrio Lorusso, di 28 anni, cognato di Raffaele Lello Capriati, assassinato a Torre a Mare la sera di Pasquetta, di Vito Lucarelli, 21enne, e Michele Schiavone, di 20. Ai quattro è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Bari Rosa Caramia su richiesta della Procura.

Domenico e Lello Capriati sono i figli di Sabino, fratello del capoclan Antonio: gli arresti di oggi sono il frutto di un’indagine sul sequestro di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente e di una pistola, avvenuto in piazzetta dei Marinai, nel borgo antico di Bari, il 29 settembre 2023. In un locale in disuso furono rinvenuti 475 grammi di cocaina, 716 grammi di hascisc e circa 3 kg di marijuana, oltre ad una pistola revolver Smith & Wesson calibro 357 magnum e sei proiettili nel tamburo. I rilievi eseguiti hanno consentito di individuare, su alcuni dei reperti sequestrati, quattro frammenti di impronte digitali riconducibili agli indagati.

Il luogo del ritrovamento è ritenuto un covo del clan Capriati che, nelle ultime settimane, è salito ancora “alla ribalta delle cronache cittadine – spiega una nota della Questura – in quanto i loro capi e sodali sono stati coinvolti in una rinnovata belligeranza tra le famiglie mafiose di Bari, sfociata in alcuni episodi di violenza e in ultimo nell’agguato mortale ai danni di un esponente di spicco del sodalizio mafioso (Lello Capriati, ndr), commesso la sera dello scorso 1 aprile”.

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