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Patrik Zaki e il sindaco di Molfetta durante la cerimonia

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BARI – Patrick Zaki ha ricevuto oggi la cittadinanza onoraria a Molfetta, riconoscimento che gli era stato conferito due anni fa, a marzo dei 2021, mentre era in carcere in Egitto.

Ad accogliere Zaki, nell’aula consiliare di Palazzo Giovene, decine di studenti, accompagnati dai loro insegnanti.

Zaki a Molfetta: “Chiedo il cessate il fuoco ovunque c’è guerra”

“È un momento critico per i diritti umani e io da attivista voglio chiedere il cessate il fuoco in qualunque parte del mondo in cui c’è una guerra” perché “ognuno deve avere il diritto alla libertà e alla pace” ha dichiarato Patrick Zaki, durante la cerimonia.

“Il mio lavoro di attivista continua perché il mio desiderio è che pace e libertà possano essere garantiti ovunque nel mondo”, ha continuato Zaki. “Durante la mia prigionia ci sono stati momenti difficili e ricordo quando in quella cella piccola e buia avevo perso la speranza di tornare libero. A darmi forza siete stati voi, sono state le tante persone che nelle piazze italiane manifestavano per la mia libertà – ha aggiunto – e a voi studenti dico che combattere per i diritti umani e per la libertà non è mai vano”.

Zaki ha anche evidenziato che sta studiando l’italiano “perché ormai qui mi sento a casa e voglio migliorare la mia comunicazione con voi”.

Il sindaco di Molfetta: “A Zaki la cittadinanza onoraria per la storia che ha vissuto e che rappresenta”

«Stiamo vivendo una storia di ritorno alla violenza e alle guerre – ha sottolineato il Sindaco Minervini nel suo intervento – la generazione dei nostri padri ha consegnato la liberazione dell’Italia, dell’Europa dalle guerre e dalle atrocità delle violenze ed ha costituito organismi, anticorpi della democrazia in Italia, e nell’Europa per evitare conflitti in Europa, la creazione dell’Onu per evitare che ci fossero guerre e quindi regolare sul piano del diritto internazionale le contese. E invece assistiamo a tante tante guerre violente in tutte le parti del mondo, Europa compresa».

«Molfetta – ha continuato – ha una lunga storia di impegno civile e certo il momento più fulgido, quello entrato nelle viscere e nella coscienza popolare è stato don Tonino Bello. I giovani devono comprendere quanto importante è la difesa dei diritti, la libertà e il rispetto dell’altro.

E poi «Diamo la cittadinanza onoraria alla tua persona e – ha concluso il primo cittadino – al significato della storia che tu hai vissuto e che rappresenti».

Durante la cerimonia sono intervenuti anche i consiglieri comunali Domenico Gagliardi, Felice Spaccavento, Giovanni Infante, Annamaria Gagliardi, Domenico Facchini e Angela Amato e, in rappresentanza di Amnesty international, Roberta Binetti.

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