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BISCEGLIE – Sarà rimpatriata questo pomeriggio, con un aereo che atterrerà a Roma, la salma di Antonio Caggianelli, il talentuoso ballerino biscegliese morto in un tragico incidente stradale il 16 ottobre a Riad, in Arabia Saudita.
Il mezzo sul quale viaggiava, per cause non ancora accertate, è finito in un dirupo durante il tragitto di ritorno da un’escursione per le montagne effettuata insieme ad altri colleghi, due dei quali (il romano Giampiero Giarri, 32 anni e l’agrigentino Nicolas Esposto, 28enne) hanno perso la vita oltre al conducente del mezzo. Le drammatiche operazioni di soccorso, rese ancora più complicate dalle notevoli difficoltà nel raggiungere l’impervio punto in cui i due fuoristrada con a bordo gli artisti italiani erano precipitati, si sono svolte con l’ausilio di elicotteri. I funerali di Caggianelli si terranno domani alle 15,30 nel Tempio di San Giuseppe all’interno dei complessi aziendali di Universo Salute-Opera Don Uva.

La celebrazione eucaristica sarà officiata da don Ferdinando Cascella, parroco di San Lorenzo mentre al termine del rito religioso alcune allieve della New Dance Academy (scuola di danza di cui il ballerino di fama internazionale era insegnante) si esibiranno in un balletto. Come già anticipato nei giorni scorsi dal Quotidiano del Sud, il Sindaco di Bisceglie Angelantonio Angarano ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali «in segno di di vicinanza e partecipazione al dolore della famiglia da parte di tutta la nostra comunità, profondamente triste e affranta per la perdita di Antonio, un ragazzo solare e gentile che non dimenticheremo mai».

Sul fronte delle indagini, intanto, risulteranno particolarmente utili le testimonianze dei sopravvissuti.
Uno di loro è il ballerino napoletano Luigi Allocca, che ha affidato ai social uno struggente ricordo dei ragazzi che purtroppo sono rimasti uccisi nell’incidente: «Le immagini che ho davanti agli occhi, i suoni che mi rimbombano nelle orecchie e le sensazioni provate in quelle ore diventano ogni giorno più chiare e rendono più difficile parlarne. Questa tragedia lascerà un segno indelebile, cicatrici non sul corpo, cicatrici nell’anima. So che un giorno troverò il senso e il perché di tutto questo.

Un giorno saprò perché ho dovuto vedere la vita di quattro splendide anime spegnersi davanti ai miei occhi. Saprò perché ho dovuto conoscere il mio istinto di sopravvivenza durato cinque ore in fondo ad una fossa rocciosa di un deserto. Al buio, senza acqua, senza rete telefonica. Un giorno saprò perché ne sono uscito vivo».

Allocca ha desiderato chiarire un aspetto: «Non racconterò i dettagli dell’incidente. Parlerò soltanto con le famiglie delle vittime. Sono stato fino all’ultimo con Nicolas, Arnau, Giampiero e Antonio. È giusto e doveroso che le loro famiglie sappiano». La comunità biscegliese è pronta a dare l’ultimo saluto a uno dei suoi figli migliori, strappato all’arte e alla vita ad appena 33 anni.

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