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Operatori Covid verso la stabilizzazione

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Nuovi posti di lavoro e organici degli ospedali che si rafforzano dopo un decennio di blocco delle assunzioni: la Puglia è pronta a stabilizzare 4.453 operatori sanitari, di cui 401 medici, 2.436 infermieri e 1.616 tra Oss, ostetriche, fisioterapisti, tecnici. Si tratta di dipendenti assoldati con contratti da 6 a 36 mesi per far fronte all’emergenza Covid-19, ma che da gennaio potrebbero essere inseriti definitivamente nelle piante organiche. A patto che vengano tolti i tetti alle assunzioni ancorati a parametri datati 2004.

La legge di Bilancio approvata dal Consiglio dei ministri, infatti, prevede la possibilità di stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante la pandemia, se il testo sarà confermato durante i passaggi parlamentari dal 2022 si apre una importante occasione anche per la Puglia. Da Foggia a Lecce, gli operatori assunti complessivamente durante l’emergenza sono stati 7.638, ma di questi i precari sono 4.453.

Una consistente “infornata” di dipendenti che, finalmente, andrebbe a colmare, almeno parzialmente, i “vuoti” negli organici. Un primo passo verso la normalità. Era stata la Federazione delle Aziende sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) a chiedere alle istituzioni di consentire le assunzioni a tempo indeterminato dei precari, medici, infermieri e operatori sanitari (Oss, tecnici di laboratorio, assistenti sanitari, biologi), reclutati nel corso della pandemia. Un appello lanciato al ministero della Salute condiviso con tutti gli Ordini professionali.

Dall’analisi condotta da Fiaso con il supporto di Sda Bocconi emerge che dall’inizio dell’emergenza in Italia sono stati reclutati con modalità straordinarie 66mila unità con contratti flessibili, utilizzati per rispondere alla crisi sanitaria in attività come l’assistenza ospedaliera, il contact tracing, l’incremento del numero di tamponi e la campagna di vaccinazione. La platea di personale che potrebbe però in teoria essere stabilizzata, eliminando medici abilitati non specializzati, gli specializzandi iscritti al quarto e quinto anno e il personale collocato in quiescenza ma reclutato con incarichi di lavoro autonomo, sarebbe di circa 54mila.

Di questi 4.453 in Puglia. “L’inserimento nella legge di Bilancio di un capitolo dedicato alla stabilizzazione del personale sanitario testimonia la sensibilità e l’attenzione del Governo verso il rafforzamento della sanità pubblica ed è certamente una buona notizia”, commenta Giovanni Migliore, direttore generale del Policlinico di Bari e presidente Fiaso. “La possibilità di reclutare a tempo indeterminato – aggiunge – tuttavia è legata ai tetti di spesa: occorrerà superare quei tetti ancorati a parametri datati 2004 che non consentirebbero a tutte le aziende, soprattutto a quelle delle Regioni che sono state in piano di rientro, di adeguare il personale allo standard necessario per offrire i servizi della rete territoriale e di cure intermedie previsti nel Pnrr. Seguiremo con grande interesse l’iter parlamentare della legge che indicherà i requisiti e le risorse necessarie per le stabilizzazioni al termine del quale sarà possibile per le aziende sanitarie e ospedaliere determinare i numeri dei nuovi ingressi di personale”.

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